“Ai giovani va insegnata la bellezza del lavoro. Ma bellezza del lavoro significa anche alleggerire le imprese artigiane che oggi in Italia pagano il 60 per cento del costo del lavoro in cuneo fiscale e cuneo contributivo, ossia le tasse pesano il 60 per cento del costo del lavoro, che va gravare tutto sulle imprese, in particolare quelle artigiane, e sui giovani che, anche per questo, spesso scelgono di andare all’estero a cercar fortuna”.
Lo ha detto ieri l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan intervenendo a Marghera in occasione del convegno “I giovani nell’artigianato. Strumenti ed opportunità di inserimento nel mondo del lavoro” promosso da CNA. Si è trattato di un momento di incontro e confronto per capire le prospettive e quali possono essere gli strumenti per attrarre le nuove generazioni, e consentire al mondo dell’impresa artigiana di utilizzare al meglio quelli già esistenti.
“Non può essere un mito incapacitante quello che le nostre imprese cercano giovani e non li trovano – sottolinea l’Assessore Donazzan – dobbiamo confutare questo assunto che per qualcuno sembra ineluttabile. Dobbiamo affrontare il problema più grave che è la natalità: senza figli non ci sono giovani e quindi lavoratori. È un problema che va affrontato ora l’Italia è in ritardo. Possiamo mettere in campo azioni che dipendono da noi e dal nostro governo del territorio, tutti insieme: parti sociali, istituzioni e politica”.
Per quanto concerne giovani e lavoro, l’Assessore regionale ha sottolineato l’importanza dell’orientamento.
“Serve puntare all’orientamento dalla scuola primaria per insegnare la bellezza del lavoro e del lavoro manuale, la voglia di intraprendere, dell’avere coraggio nel creare un proprio progetto di vita che passa necessariamente dal lavoro – sottolinea -. Serve cambiare il messaggio. E poi bisogna lavorare con gli insegnanti delle scuole secondarie di primo livello affinché capiscano che cos’è l’impresa artigiana, che è fatta di grande capacità produttiva, innovazione tecnologica, reti di relazioni con le grandi imprese, anche internazionali, dentro filiere. Lo devono capire per trasmetterlo ai ragazzi”.
“Infine, dobbiamo agire sulla verticalizzazione del mondo della formazione, che in Veneto è già una realtà– conclude -. Formazione professionale, istruzione professionale superiore, ITS Academy sono percorsi che, una volta scelti, portano ad un progetto professionale di grande soddisfazione. E questo va fatto conoscere”.