Gianpaolo Bottacin, assessore regionale all’ambiente con delega alla specificità di Belluno, è salito nuovamente in Comelico per incontrare il sindaco Marco Staunovo Polacco e la Giunta comunale di Comelico Superiore. Sul tavolo dell’incontro al quale hanno partecipato i dirigenti regionali che si occupano di territorio, urbanistica e commissioni VIA e VAS, il tema del collegamento Padola-Pusteria come quello dei vincoli al territorio proposti dal Ministero dei Beni Culturali tramite la Sovrintendenza.

“Purtroppo – evidenzia Bottacin – alle mezze parole di apertura pronunciate dal ministro Bonisioli lette sulla stampa locale qualche giorno prima delle elezioni europee, non è seguito alcuna azione. Si confermano, dunque, i dubbi sull’effettiva volontà di procedere da parte del Ministero, sia per quanto riguarda le sue strutture tecniche, che da tempo avevano palesato tante e spesso pretestuose problematicità sul progetto, sia, a questo punto, per quanto riguarda lo stesso vertice politico-amministrativo.”

“Ci aspettavamo una netta presa di posizione del ministro – prosegue l’assessore – ci aspettavamo avesse il coraggio di esprimere con chiarezza un sì o un no. Qui c’è in gioco lo sviluppo di un intero territorio e non si può più tergiversare.”

“Bisogna lasciare che la montagna sia gestita dai montanari – precisa Bottacin – loro sanno farlo meglio di chiunque altro perché ci vivono da sempre e conoscono le bellezze del territorio ma anche le mille difficoltà che comporta il viverci. Lo dico in relazione alla proposta di nuovi vincoli ministeriali da applicare all’intera area del Comelico e di Auronzo, aspetto su cui la Giunta regionale si è espressa immediatamente in maniera contraria.”

“Ad ogni modo – conclude Bottacin – noi continuiamo a lavorare con le nostre strutture per accelerare una soluzione praticabile, studiando tutte le possibilità per arrivare a chiudere una partita che, come dimostrato con la manifestazione del 1 giugno, l’intero territorio vuole senza se e senza ma. Sarebbe davvero triste se, proprio in questo momento in cui tutta la montagna dolomitica può tornare a crescere anche e soprattutto grazie alle Olimpiadi di Cortina, una sua parte importante quale è il Comelico ne rimanesse esclusa per la miopia di qualche burocrate romano.”