“Prendiamo atto delle minacce all’organizzazione sindacale Fisascat che responsabilmente e nell’interesse dei lavoratori e della collettività ha evidenziato la situazione di criticità in cui versa il servizio e chiediamo a Rekeep di focalizzarsi sul servizio per cui la comunità la paga. Irresponsabile non è il sindacato, ma l’azienda che continua a negare l’evidenza dei fatti”. È la replica di Patrizia Manca, segretaria della Fisascat Cisl Belluno Treviso al comunicato diramato oggi dall’azienda impegnata nell’appalto del servizio di pulizie, igiene, sanificazione e smaltimento rifiuti al Ca’ Foncello di Treviso.

La Fisascat risponde punto per punto alla nota di Rekeep. Sui numeri dei dipendenti in malattia, Manca puntualizza che “dall’inizio dell’emergenza Covid-19, sono stati 20 i dipendenti messi in quarantena, di cui 4 positivi (2 di loro sono stati ricoverati e dimessi) e che fra le lavoratrici attualmente in malattia ci risulta ci siano comunque dipendenti con sintomi compatibili Covid-19 e che hanno avuto contatti con colleghi e personale sanitario risultato positivo”. “Quanto al riferimento al focolaio – spiega Manca – è una valutazione tecnica che lasciamo agli esperti. Fa bene Rekeep a preoccuparsi, perché nessun lavoratore in malattia è stato contattato dal medico competente aziendale, come invece previsto dal Protocollo del 14 marzo per il contrasto della diffusione del contagio negli ambienti di lavoro, dunque i lavoratori non sono in sorveglianza sanitaria, come invece afferma l’azienda”. Inoltre, prosegue la sindacalista della Fisascat, “non ci risulta che siano stati messi in atto provvedimenti o procedure particolari finalizzate alla gestione dei dipendenti sintomatici o che siano stati in contesti a rischio”.

Sulla dichiarata ottemperanza al Protocollo ministeriale del 14 marzo, Fisascat sottolinea che “il Protocollo prevede che il Comitato di controllo e verifica sia costituito nei luoghi di lavoro affinché ogni misura adottata possa essere condivisa e resa più efficace dal contributo di esperienza dei lavoratori mediante le loro rappresentanze sindacali aziendali. Le nostre rappresentanti sindacali non sono mai state coinvolte né sentite”.

Sulla annunciata verifica con la Ulss 2 per l’attivazione di indagini tramite tamponi, Manca afferma che “fa piacere apprenderlo, peccato che l’annuncio ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali, dopo numerose sollecitazioni e scambio di mail con la direzione aziendale, sia avvenuto via comunicato stampa dopo la nostra presa di posizione pubblica, determinata anche e soprattutto dalla mancanza di atti concreti per la tutela dei lavoratori, dei degenti e di tutto il personale sanitario”.

Sui problemi legati al servizio smaltimento rifiuti, l’organizzazione sindacale ribadisce che “alla data odierna risultano impegnate 7 persone (erano 5 al momento della nostra denuncia all’azienda) e i lavoratori in forza fanno il doppio turno per far fronte ai carichi di lavoro triplicati, come si evince dalle foto scattate dai dipendenti”.

Sulla carenza di organico nel reparto infettivi, infine, Fisascat ribadisce che il servizio quotidianamente viene svolto da 4/5 lavoratrici al mattino e 2/3 al pomeriggio. “Non ci risulta che sia stata fatta una formazione specifica per la santificazione dei reparti Covid a un terzo della forza-lavoro”, conclude Manca.