L'arginatura sinistra del fiume Adige a Chioggia
L'arginatura sinistra del fiume Adige a Chioggia

Sono stati consegnati, nei giorni scorsi, i lavori per l’intercettazione delle filtrazioni sull’arginatura sinistra del fiume Adige, in località Cavanella d’Adige, in Comune di Chioggia.
“Si tratta di un importante intervento – spiega l’Assessore al Dissesto idrogeologico della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin – per il quale abbiamo messo a disposizione 1,3 milioni di euro nell’ambito dei lavori coordinati dalle strutture regionali del Genio Civile”. L’arginatura sinistra del fiume Adige, fra gli stanti 675-676 è infatti caratterizzata dalla presenza di rilevanti fenomeni di filtrazione a campagna nonché dall’attivazione di fontanazzi anche a distanze superiori a 30 metri dall’unghia dell’argine, che si attivano con modesti innalzamenti dei livelli idrometrici del corso d’acqua.
“Le finalità principali dell’opera sono volte a garantire la sicurezza idraulica del territorio – dettaglia l’assessore -, contrastando i processi di indebolimento del rilevato arginale, nonché a prevenirne il collasso per sifonamento”.
La progettazione prevede la realizzazione di un diaframma di mezzo metro di spessore, spinto fino alla quota di 18 metri lato fiume e di altezza pari a 21,50 metri, per uno sviluppo di 386 metri.
“Prima di dare avvio ai lavori di scavo del diaframma – prosegue Bottacin -, si procederà con la pulizia delle aree di cantiere dalla vegetazione, nonché allo sfalcio dell’erba. Il materiale, che risulta proveniente dagli scavi, verrà riutilizzato in loco per il ringrosso del rilevato arginale lato campagna”.
Condizioni meteo e imprevisti permettendo i lavori, per i quali è stata prevista una durata di centottanta giorni, dovrebbero essere ultimati entro il mese di settembre.
“Ancora un significativo intervento che, nell’ambito di un ambizioso piano per la messa in sicurezza del Veneto – conclude l’Assessore –, si inserisce tra le opere con cui si punta oltre alla riduzione del rischio idrogeologico anche all’aumento della resilienza territoriale”.