Granchio blu - foto di repertorio
Granchio blu - foto di repertorio

Presentati i risultati dello studio sul granchio blu commissionato dalla Fondazione della pesca e dalla Regione del Veneto. La ricerca era stata commissionata a febbraio 2023 al Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia dalla Fondazione della Pesca di Chioggia in collaborazione con la Regione del Veneto per un impegno economico di 40.000 euro, equamente suddiviso.
Nei giorni scorsi scorsi la ricerca è stata illustrata al Cda della Fondazione e al Sindaco Mauro Armelao in qualità di Presidente della Fondazione: “Il granchio blu non è un prodotto della nostra tradizione locale, ora abbiamo dei dati certi e scientifici sul suo comportamento e anche sulla sua pericolosità. Adesso divulgheremo gli esiti di questa prima parte di ricerca, condotta anche grazie ai fondi regionali, al Ministero così che sia patrimonio di tutto il mondo della pesca che l’estate scorsa, lo voglio ricordare, ha subito pensanti perdite. Come Fondazione della Pesca abbiamo deciso di finanziare anche una seconda parte di ricerca così da avere dei dati sul comportamento di questa specie aliena in tutte le stagioni dell’anno”.
Cristiano Corazzari, Assessore Caccia, Pesca e acquacoltura Regione del Veneto: “La Fondazione della pesca è stata lungimirante a proporre l’avvio di questa importante ricerca anticipando di qualche mese l’invasione di Granchio blu che poi ha esplicato i suoi drammatici effetti sulle imprese della pesca professionale e dell’acquacoltura di tutte le aree lagunari del Veneto. La collaborazione tra la Fondazione della pesca di Chioggia e la Regione del Veneto è stata particolarmente fruttuosa, producendo una ricerca particolarmente autorevole e circostanziata i cui risultati saranno portati all’attenzione di tutti i tavoli di lavoro nazionali. Di particolare interesse la parte che dimostra come il Granchio Blu causi danni estremamente rilevanti, oltre che agli allevamenti di molluschi, anche alle attrezzature da pesca dei pescatori che operano con attrezzi da posta nelle aree lagunari e nella fascia marittima costiera”.

Lo studio non si ferma qui. A breve è previsto l’inizio della seconda fase della ricerca per approfondire la tematica. Focus dello studio: proseguire con il monitoraggio del comportamento del granchio blu anche nel periodo primavera /estate, che coincide con l’accoppiamento. Inoltre si analizzeranno i danni provocati dal granchio blu sia agli attrezzi usati per la pesca che al pescato, in particolare sulle altre specie della piccola pesca. La seconda parte della ricerca partirà entro i primi di marzo per terminare a luglio. Costo: 52 mila euro finanziati dalla Fondazione della Pesca.

La ricerca
(estratto fornito dal prof. Piero Franzoi del Dipartimento delle Scienze ambientali, Informatica e Statistica dell’Università Ca’ Foscari Venezia)

Sei mesi (da giungo a novembre 2023) di rilievi in loco, studi e comparazioni per comprendere meglio la specie alloctona granchio blu (Callinectes sapidus) nella laguna di Chioggia. La ricerca ha previsto sia il campionamento con nasse da granchi che il monitoraggio della pesca artigianale con reti fisse e bertovelli. Le nasse da granchi sono risultate altamente selettive nei confronti del granchio blu, catturando soprattutto gli individui adulti. È stata testata l’efficienza di cattura di tre diversi tipi di nassa che differivano per dimensioni, struttura interna e dimensioni della maglia. Le nasse di maggiori dimensioni, a maglia larga e a doppia camera interna, si sono rivelate di gran lunga le più efficienti nella cattura del granchio blu.
I campionamenti con le nasse da granchi sono stati effettuati sia in laguna che in mare in prossimità della bocca di porto di Chioggia e hanno permesso di studiare la popolazione adulta di granchio blu. Le maggiori abbondanze sono state osservate durante i mesi estivi ed il rapporto sessi è risultato di norma spostato a favore dei maschi. Femmine con uova (ovigere) sono state catturate da giugno a settembre, con un picco di cattura, in mare, ad agosto. L’analisi della fertilità effettuata sulle femmine ovigere ha confermato l’elevata capacità riproduttiva caratteristica della specie, con in media poco più di 2 milioni di uova per femmina ovigera per singola deposizione.
Oltre ai campionamenti con le nasse, è stato effettuato il monitoraggio delle catture della pesca lagunare con reti fisse e bertovelli. Le catture di granchio blu con questi attrezzi tradizionali di pesca sono risultate sporadiche all’inizio del periodo di indagine, per poi aumentare in modo del tutto significativo a fine estate (5-7 individui per un peso totale di 1,6-1,7 kg, per coda per giorno), quando in quasi la totalità delle code esaminate sono stati catturati granchi blu. Le abbondanze di granchio blu all’interno dei bertovelli sembrano influire negativamente sulle catture delle altre specie, ed in particolar modo sulle catture del granchio verde Carcinus aestuarii. Quest’ultima specie ha rappresentato fino ad oggi la specie target principale della pesca lagunare con reti fisse; gli individui che hanno appena compiuto la muta e che presentano il corpo ancora molle, chiamati moleche o moeche, e le femmine mature, chiamate masanete, rappresentano infatti un prodotto pregiato della tradizione lagunare..
Prima del 2023, le presenze e le abbondanze di granchio blu risultavano essere ancora sporadiche nella laguna di Venezia, come attestato dai pochi dati disponibili. Come documentato dai risultati di questa ricerca, le presenze e le abbondanze di questa specie sono andate invece rapidamente aumentando nel corso del 2023, soprattutto a partire dai mesi caldi, creando condizioni che potrebbero determinare future ripercussioni sugli ecosistemi e sulle attività tradizionali di pesca. L’aumento delle abbondanze di questa specie invasiva, osservato nel 2023, sembra, infatti, aver già avuto l’effetto di ridurre drasticamente le catture di granchio verde. Se questo trend dovesse essere confermato, si delinea una sostituzione di specie negli ecosistemi lagunari dell’alto Adriatico, con il serio rischio di una riduzione ancora più drastica delle presenze di granchio verde.
Gli operatori della pesca lagunare e costiera si sono subito attivati per far fronte alle presenze di granchio blu, cercando di attivare una filiera finalizzata alla cattura di questa specie. Sicuramente questi sforzi andranno potenziati e coordinati in un prossimo futuro, se si vuole operare un controllo delle abbondanze di granchio blu in modo da ridurre gli impatti negativi di questa specie sugli ecosistemi acquatici e sulle risorse biologiche.