“Nel nome con cui era universalmente conosciuto, Toni, sottolineava un’orgogliosissima appartenenza veneta. Nell’Italia di mezzo secolo fa è stato uno dei principali rappresentanti veneti della politica, legatissimo alla sua regione e alla sua provincia di Rovigo. Nel quarantesimo anniversario della scomparsa del senatore Antonio Bisaglia, ricordiamo un uomo di Governo e delle Istituzioni che amò la sua Terra e servì il suo Paese. Un politico che ha contribuito al riscatto del suo Polesine ma che sapeva guardare lontano, intuendo anche la necessità di intraprendere la via dell’autonomia regionale”. Così il presidente della Regione del Veneto, ricorda Antonio Bisaglia, parlamentare rodigino della DC e ministro in più Governi, scomparso quarant’anni fa.

“Oggi sembrano passate alcune ere geologiche di vita istituzionale – sottolinea il Governatore – ma a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, quando già si diffondeva timidamente il dibattito sulle inefficienze di un sistema che si stava discostando dal sentimento popolare, Bisaglia fu un vero antesignano: la sua è stata una delle prime voci a parlare di autonomia regionale nel contesto dell’unità nazionale e di decentramento a favore degli enti locali come risposta agli effetti di un centralismo sempre più lontano dalla realtà. In anni dominati dal solido potere democristiano in tutto il Paese, la sua è stata una visione a lungo raggio, di persona radicata nel territorio e, quindi, consapevole dell’insofferenza vissuta dai cittadini”.