Il festival di teatro classico “Mythos” presenta  “Dalla parte di Orfeo” al Teatro Mario Del Monaco di Treviso giovedì 16 marzo. Protagonisti gli attori diplomati all’Accademia Carlo Goldoni del Teatro Stabile del Veneto e gli allievi di Tema Cultura Academy. In scena il mito che ha affascinato poeti, scrittori e musicisti.

Il mito di Orfeo, il più famoso poeta e musicista della mitologia classica (figlio di Eagro, re della Tracia, e dalla musa Calliope), e della sua sposa Euridice (la bellissima ninfa morta per il morso di un serpente) ispira lo spettacolo “Dalla parte di Orfeo”, in scena al Teatro Mario Del Monaco di Treviso, giovedì 16 marzo (ore 20.30), nell’ambito del festival di teatro classico “Mythos”.

La drammaturgia e la regia sono firmati da Giovanna Cordova,  ideatrice del festival che la sua associazione Tema Cultura organizza per il secondo anno consecutivo, con la collaborazione di vari partner: Comune di Treviso – Assessorato alla Cultura, Teatro Stabile del Veneto –Teatro Nazionale, Classici Contro, Università Ca’ Foscari Venezia, Musei Civici di Treviso, Associazione musicale Manzato e il sostegno di Banca Prealpi SanBiagio.

Di Orfeo che scese negli inferi, per commuovere con il suo canto disperato Ade e Persefone e indurli a fargli ricondurre la moglie Euridice nel regno dei vivi, hanno narrato poeti, musicisti e scrittori di ogni tempo: Gluck, Monteverdi, Ovidio, Seneca, Pindemonte, Rilke, Pavese e Buzzatti sino a Claudio Magris nel monologo “Lei dunque capirà…”.

L’immensa fortuna di questo mito risiede nella struggente vicenda degli sposi divisi dalla morte e nel triste epilogo di una speranza, nata solo per svanire di nuovo. Giovanna Cordova ne offre una lettura del tutto particolare, sia nel testo che nella resa scenica, legata anche alla Giornata internazionale della donna celebrata l’8 marzo. ”Lo spettacolo si intitola “Dalla parte di Orfeo”, ma da quella “parte” c’è sempre un’Euridice che vive per il suo Orfeo in silenzio, che ama in silenzio, che lotta in silenzio ed è felice di farlo non ritenendolo mai un sacrificio”, commenta la regista, “Tutte queste Euridici, che ci saranno sempre, è come vivessero una vita reale ma parallela, meravigliosa sino a quando non si “rompe” e allora  inizia una nuova ricerca che il più delle volte non porta alcun risultato”.

Ma chi era veramente Orfeo? E quali differenze vi sono nell’elaborazione di quel mito? Quanti sono i possibili Orfeo?  L’azione ideata da Cordova si svolge in un ipotetico aldilà, che nulla ha a che vedere con l’oltre-vita fideistico che un po’ tutte le religioni raccontano. E’ piuttosto una sorta di casa di riposo, non per anziani, ma per tutti coloro che sono entrati in un’altra dimensione, nello stesso modo vecchi e bambini, un oltre-vita esattamente speculare alla realtà. Non vi è redenzione, né punizione divina, non ci si trova in presenza di alcuna entità soprannaturale. Unico gestore della casa un dandy (interpretato da Giacomo Vianello), vagamente snob, annoiato, sarcastico, arrogante che gode nel provocare i morti, per i quali non dimostra alcun coinvolgimento affettivo.

A questo singolare personaggio è assegnato il compito di controllare i defunti e curare tutta la gestione della casa, dove incontriamo Orfeo. Nello spettacolo la rielaborazione del mito lo presenta quale lo stereotipo dell’artista, di colui che segue le vie romantiche della “demoniaca bellezza”. Ma una volta passato nell’aldilà non è altro che “un piccolo uomo”. Perché, una volta oltrepassata quella porta, non ci sono eroi e riemerge tutto ciò che in vita rimane chiuso nell’inconscio: passioni, vizi, rimpianti, paure. Rimane una domanda: perché Orfeo si è girato?

 

La produzione  di Tema Cultura (presentata anche nel cartellone del 75° ciclo di spettacoli classici del Teatro Olimpico di Vicenza) ha come protagonisti due giovani attori diplomati all’Accademia Carlo Goldoni del Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale: Francesco Lunardi si calerà nel ruolo di Orfeo, mentre Imma Quinterno sarà Euridice. Il coro è composto dai giovanissimi allievi di Tema Cultura Academy, la scuola di teatro fondata e diretta da Giovanna Cordova. I movimenti scenici e le coreografie sono a cura di Silvia Bennett, disegno luci di Gianluca Ciccolini, visual performer Federico Cautero.

Gli spettacoli proposti dal festival hanno la peculiarità di essere preceduti da un incontro, che invita il pubblico ad approfondire il mito narrato. Nel ridotto del Teatro Del Monaco (ore 19) si terrà la conferenza, curata da Classici Contro  Università Ca’ Foscari, con il professor Angelo Meriani, docente di lingua e letteratura greca presso il Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Salerno.

Meriani ha pubblicato numerosi lavori sui rapporti tra letteratura, filosofia e musica della Grecia antica e sulla recezione della musicologia greca antica in età umanistica e rinascimentale. Presidente della International Society for the Study of Greek and Roman Music (Moisa), il professor Meriani attualmente sta studiando la tradizione testuale del “De Musica” attribuito a Plutarco.

Biglietto d’ingresso in vendita in modalità online nel sito web del Teatro Stabile del Veneto, oppure alla biglietteria del “Mario Del  Monaco” in corso del Popolo 31 (tel. 0422 1520989).