Danni dalle “cimici” autunnali. Da tempo Condifesa Veneto (che associa tutti Consorzi di difesa e che solo nel Veneto orientale conta 3000 imprese agricole associate) è corsa ai ripari studiando e fornendo strumenti innovativi per la gestione anche del rischio cimice asiatica. Nei giorni scorsi Annalisa Arduini, assessore alle attività produttive del Comune di San Michele al Tagliamento, aveva scritto al ministro alle politiche agricole Bellanova per chiedere sostegno alle imprese del settore agricolo in questo momento particolare.

Già nel 2020 il presidente Condifesa Veneto Valerio Nadal e il direttore Filippo Codato hanno proposto un fondo mutualistico attivandosi con il Ministero delle politiche agricole per far fronte all’invasione sempre più consistente dell’insetto alieno. Fondo questo già riconosciuto per l’operatività sui seminativi e in corso di riconoscimento per i fruttiferi. E’ inoltre in corso un monitoraggio danni che Condifesa Veneto sta svolgendo in coordinamento con l’Università di Padova per conto della Regione su 200 aziende a campione (qualche decina nel Portogruarese-Sanmichelino), con un focus su questo territorio su mele, pere e noci.

Nadal che è anche presidente di Agrifondo Veneto-FVG (soggetto gestore del Fondo Mutualistico) ha spiegato: “Siamo impegnati su tutti i fronti a tutelare il reddito dei nostri associati. Non esistendo una offerta assicurativa già dal 2019 è operativo un nostro fondo mutualistico sui seminativi che indennizza anche i danni causati dalla cimice per il quali bisogna avere però dimostrare una perdita che superi il 30 per cento del prodotto, soglia prevista dalla Unione Europea”.