La signora Santina Riccitelli, classe 1923, ha festeggiato in questi giorni l’invidiabile traguardo di 101 anni con una festa alla “Casa di Soggiorno Binotto” di Cavaso Del Tomba – residenza del “Gruppo Prealpina” –, circondata dall’affetto della sua grande famiglia, della dirigenza e del personale della struttura.

 

Non capita tutti i giorni di celebrare un compleanno di 101 anni: di storia e di storie, infatti, la signora Santina ne ha da vendere. A partire dall’infanzia ad Artena, piccolo paesino arroccato su un colle romano, dove è nata e ha studiato, prima dalle suore – diventando già in tenera età un portento della matematica – e poi alla scuola per imparare a lavorare a maglia e all’uncinetto.

Raggiunta (quasi) la maggiore età ha sposato il suo grande amore Federico, che purtroppo ha perso troppo presto durante la guerra in Albania; in suo ricordo, Santina ha chiamato la figlia Italia, come la patria che l’amato ha difeso combattendo.

La vita di giovane vedova non è stata semplice ma la signora non ha mai voluto risposarsi né farsi aiutare: con il duro lavoro, prima come guardarobiera e domestica nelle case romane e poi come operaia in una fabbrica di pallottole, Santina è riuscita a crescere la splendida figlia.

Da adulta Italia si è sposata a sua volta e si è trasferita a Trieste, dove ha dato alla luce Carla e Gustavo; pochi anni più tardi però è rimasta vedova a sua volta e in quegli anni il conforto della madre Santina – compresi i pacchi di delizie artenesi che spesso le portava – le è stato di grande aiuto.

Le seconde nozze poi hanno portato Italia a trasferirsi in provincia di Treviso, a Montebelluna, e Santina ha affrontato lunghi viaggi in treno per andare a trovare la figlia sino al 1993, quando lei stessa ha deciso di stabilirsi a Montebelluna per stare vicina alla famiglia, dedicandosi in particolare a cucinare per loro molte prelibatezze.

La signora infatti è sempre stata un’ottima cuoca: spaghetti aglio, olio e peperoncino, pasta al sugo (16 rigatoni alla volta), Zeppole di San Giuseppe, biscotti, frittelle con i fiori di zucchina, broccoli e pecorino, e frittelle al formaggio sono solo alcuni dei suoi cavalli di battaglia, sempre legati alle tradizioni della sua infanzia.

Non è mai scemata nemmeno la sua grande passione per la lettura, che fino alla “tenera” età di 95 anni l’ha portata a percorrere a piedi i due chilometri che separavano casa sua dalla biblioteca comunale di Montebelluna.

Purtroppo, nella sua vita ci sono stati altri dolorosi lutti: nel 2014 ha perso il genero, con cui amava discutere animatamente di politica e religione, mentre nel 2020 è venuta a mancare l’adorata figlia Italia. Così Santina è rimasta l’unico, solido punto di riferimento per i suoi nipoti, bisnipoti e relativi bisnipoti acquisiti e ben 4 trisnipoti, ai quali ha continuato a cucinare e realizzare oggetti a maglia e uncinetto.

Solo nell’estate del 2023 – a seguito di una rottura del femore dalla quale fortunatamente si è velocemente ripresa, nonostante la veneranda età – Santina ha deciso di trasferirsi a Casa Binotto, dove ha contagiato tutti, ospiti e collaboratori, con la sua simpatia: ogni giorno, con il suo caratteristico accento romanesco, dispensa a tutti una battuta scherzosa o un saluto, bevendo il caffè in compagnia, chiacchierando con gli altri ospiti e i collaboratori della struttura, lavorando ancora a maglia e meravigliando tutti con la sua abilità con le tabelline.

“La signora Santina è una donna esemplare per carattere, intelligenza e simpatia. Tutti noi alla Casa Binotto – dirigenza e personale – ammiriamo la sua forza d’animo e festeggiamo con grande affetto questo suo importante traguardo” dichiara l’Amministratore Delegato del Gruppo Prealpina, Giuseppe Franceschetto. “È sempre un piacere e un onore partecipare a queste feste al fianco dei nostri ospiti, veri e propri testimoni della nostra storia.”