Riscoprire e recuperare una pratica artistica di metà Novecento coinvolgendo le nuove generazioni in un percorso dalle competenze trasversali. Partono questa settimana i primi appuntamenti del progetto “Formelle d’artista per ATER”, che coinvolgerà gli studenti del Liceo Artistico di Treviso per tutto l’anno scolastico in corso.

Obiettivo finale dell’iniziativa, la realizzazione di una formella in ceramica smaltata da apporre all’ingresso dei nuovi edifici Ater finanziati con i fondi PNNR/PNC, riprendendo una pratica molto diffusa a metà del secolo scorso nell’ambito dell’edilizia popolare, a cavallo tra architettura ed arte.

Grazie a una convenzione sottoscritta tra ATER Treviso, l’Azienda Territoriale di Edilizia Residenziale della provincia di Treviso, e il Liceo Artistico Statale di Treviso per la realizzazione di un progetto formativo multidisciplinare, la tradizione delle targhe ceramiche, tratto caratteristico del Neorealismo architettonico italiano, torna a rivivere.

Gli allievi della scuola trevigiana saranno infatti coinvolti in una lunga serie di laboratori, visite guidate e lezioni di storia dell’arte, dell’architettura e dell’urbanistica, che li porteranno all’elaborazione e realizzazione di una formella in ceramica smaltata nell’ambito di un concorso interno. La giuria selezionerà le 40 opere migliori che verranno installate negli edifici Ater di nuova realizzazione, a partire dai nuovi alloggi realizzati tramite fondi PNRR e PINQUA.

L’idea del progetto “Formelle d’artista per ATER” nasce dalla volontà di far rivivere una pratica artistica che si diffuse nell’immediato primo dopoguerra in concomitanza allo sviluppo del piano INA-Casa, piano di intervento dello Stato italiano per la realizzazione di edilizia residenziale pubblica su tutto il territorio italiano

. La maggioranza dei migliori architetti dell’epoca partecipò ai progetti – Irenio Diotallevi, Mario Ridolfi, Michele Valori, Giorgio Raineri, Roberto Gabetti, Carlo Aymonino, Franco Albini, lo studio BBPR, Castiglioni, Ignazio Gardella, Luigi Carlo Daneri, Figini e Pollini, Ettore Sottsass, Italo Insolera ed Enea Manfredini – ma anche urbanisti, ingegneri, geometri furono coinvolti nella realizzazione dei molti quartieri popolari disseminati in tutla la penisola. Una delle condizioni per il rilascio del certificato di collaudo degli immobili era l’applicazione sulle abitazioni di una formella in ceramica che da un lato rendeva l’edificio meno anonimo e più decoroso, distinguendolo dagli altri edifici di edilizia popolare, dall’altro creava un senso di appartenenza al quartiere e faceva sentire gli abitanti “a casa loro”, in un “luogo felice”.

Si calcola che siano state realizzate circa 40.000 targhe per 360.000 alloggi, per non meno di 100 tipi, senza considerare le varianti. Nel 1952 la Gestione INA Casa lanciò anche un concorso nazionale per una targa distintiva, in ceramica monocroma o policroma, da applicare sulle nuove dimore destinate ai lavoratori. Tra gli artisti che parteciparono al bando figurano nomi famosi come Alberto Burri, Piero Dorazio, Pietro Cascella, Pietro De Laurentiis, Guerrino Tramonti e Irene Kowaliska.

“I progetti Ater inerenti a PNRR e PINQUA perseguono, sono oltre 46 milioni di euro che porteranno più di 200 nuovi alloggi con i loro interventi, obiettivi finalizzati a ridurre il disagio abitativo aumentando il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, a rigenerare il tessuto socioeconomico dei centri urbani, a migliorare l’accessibilità, la funzionalità, l’efficienza energetica e la sicurezza di spazi e luoghi degradati, spesso localizzati nelle periferie – spiegano dal CDA di ATER Treviso il Mauro Dal Zilio, presidente di ATER Treviso, Marina Bonotto, vicepresidente di ATER Treviso, e Oscar Borsato, consigliere di ATER Treviso – Il parallelismo con il Piano INA-Casa nasce spontaneo e da qui l’idea di riprende la pratica delle formelle che impreziosivano le case popolari di quegli anni. E quali migliori interlocutori a cui rivolgersi se non quelli che saranno gli artisti di domani? Il progetto vuole infatti coinvolgere i giovani studenti del liceo artistico prima di tutto attraverso la formazione, e in secondo luogo stimolandone la creatività. Non vediamo l’ora di poter ammirare le formelle realizzate e di poterle apporre nei nuovi edifici. Case nuove, sicure, tecnologiche, a risparmio energetico, accoglienti e… belle”.

“Da subito la proposta di ATER è stata accolta con entusiasmo. Parteciperanno al progetto studentesse e studenti di discipline pittoriche, di scultura, di architettura e ambiente, che pur appartenendo a classi diverse si ritroveranno a riflettere insieme per progettare, elaborare e realizzare il prodotto finale in un clima di contaminazione artistica motivante e competitiva – dichiara la dirigente scolastica del Liceo Artistico, Sandra Messina – Vivranno esperienze laboratoriali anche digitali in un contesto di realtà sicuramente utile per il loro personale orientamento futuro”