In partita un quarto d’ora, Treviso. O poco pIù. Poi comincia la festa degli Ospreys, che alla fien chiuderà coin 7 mete, e la raffica di cartellini contro Treviso, fino al rosso a Budd a 6 dalla fine. I gallesi vorrebbero il bonus già prima del riposo, e vengono uniti per la loro arroganza, e ci mette del suo capitan Webb, che pecca di egoismo. Ma trovano comunque la quarta meta quando nella ripresa contro Treviso fioccano due gialli nel giro di tre minuti. Il primo non c’era (anzi, era turnover per Treviso), il secondo sì. E nemmeno la quarta meta di Cracknell c’era, ma l’assistente inganna l’arbitro Wilkinson, che non chiede nemmeno il Tmo. Piuttosto, c’è un placcaggio pericolo di Alberto De Marchi no visto. In 14 contro 13, Treviso difende meglio che in 15. E già questo dice molto. Poi, nei minuti rimasti in doppia inferiorità, 13 contro 15, un sontuoso contrattacco coast to coast gallese, viene suggellata da Dirksen, e buonanotte suonatori La meta di Sgarbi è un brodino. Oggi il Benetton non è competitivo nel cuore della partita e distantissimo da un standard accettabile di qualità e appropriatezza nei fondamentali: la scossa di Goosen sembra finita.

Gian Nicola Pittalis

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