Tipici biscotti veneziani appena sfornati
Tipici biscotti veneziani appena sfornati

Il 21 Novembre per i veneziani è una data importante, si festeggia la Madonna della Salute e anche se quest’anno le norme anticovid non lasciano scampo per il pellegrinaggio, forse abbiamo più di sempre bisogno di pensare a questo momento, così profondamente radicato nella cultura della città. Accanto al lato religioso, come in ogni festa, c’è il lato profano, legato alla tradizione, al consumo di pietanze e dolci veneziani. Dolci, biscotti, confetture sono presenti a Venezia fin dall’antichità sia per l’importante ruolo che Venezia aveva, regina dei mari, capace di incrociare altre culture ed importarne quanto di più buono, sia anche per la nascita e lo sviluppo delle raffinerie di zucchero. Si va dal Panetin co l’ua, agli zaleti, alla persegada il dolce tipico di novembre realizzato con le mele cotogne, alla bubana sinonimo di cosa ricca e fortunata, ai bussolai dolce che diviene quasi pane. L’elaborazione di questi dolci era anche appannaggio delle famiglie contadine che avevano a disposizione la materia prima sana e naturale con l’impiego di lievito madre che ora sta finalmente tornando in auge. Le ricette dei dolci preparati nelle aziende agricole veneziane tramandate da generazioni, sono nella loro semplicità di realizzazione, ma nella ricchezza di ciò che rappresentano, un mix tra patrimonio culturale e tradizione del territorio. Ecco che Sabato 21 Novembre al mercato agricolo coperto di Mestre in via Palamidese 3-5, saranno disponibili oltre alle verdure di stagione, il vino, la carne, i salumi, il miele, il formaggio, le confetture, la farina, il pane anche i biscotti per chi vorrà trovarli già pronti e tutto il necessario per realizzarli per chi invece volesse cimentarsi in cucina riassaporando il gusto della tradizione veneziana. Del resto mai come in questo periodo i prodotti agricoli vengono apprezzati – sottolinea Davide Montino presidente di Agrimercati Venezia, l’associazione di Coldiretti  che raggruppa le aziende agricole che partecipano ai mercati agricoli – l’allarme globale provocato dal Coronavirus ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza”. “l’Italia- precisa Andrea Colla presidente di Coldiretti Venezia – deve riscoprire la propria tradizione agricola per puntare all’obiettivo della autosufficienza a tavola per difendersi dalle turbolenze provocate dall’emergenza coronavirus che ha scatenato corse agli accaparramenti e guerre commerciali con tensioni e nuove povertà. Ci sono le condizioni per rispondere alle domanda dei consumatori ed investire sull’agricoltura nazionale che è in grado di offrire produzione di qualità realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Italia con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti”.