Calici di vino di casa Maculan
Se causa Covid molte abituali presenze alle tavolate delle feste saranno virtuali, almeno il cibo no, quello sarà reale ed abbondante e, come da tradizione, le tavole saranno comunque ben “cariche”. A confermare che la consuetudine dei pranzi e delle cene rinforzate durante le festività non è stata scalfita dalla pandemia sono i recenti dati dell’Ufficio studi della Confartigianato, che per questo periodo di dicembre, compreso il Natale appena passato e il Capodanno alle porte, ha stimato una spesa complessiva in provincia pari a 199 milioni di euro, quindi quasi allineata ai 206 milioni stimati per il 2019.
Una montagna di soldi che si trasformerà in una montagna di bontà e prelibatezze sulle nostre tavole, che sicuramente non mancheranno di essere fotografate e condivise almeno via social, magari proprio con chi abitualmente era presente e quest’anno non potrà esserlo. Altro dato certo è che si brinderà per bene, perché secondo i dati dello studio oltre il 10% della spesa complessiva sarà in alcolici ed analcolici, per un complessivo 12,3% del budget, pari a 24,48 milioni (15,32 milioni in analcoliche pari al 7,7% e 9,15 milioni in alcolici pari al 4,6%). L’87,7% della spesa di dicembre, pari a 173,73 milioni diventerà invece cibo; il 20,2% del budget, ovvero 35,1 milioni, sarà speso per le carni, il 13% pari a 22,58 milioni per verdure e vegetali, l’8,5% pari a 14,77 milioni per pesce e crostacei, l’8,7 pari a 15,11 milioni per la frutta e il 7,64 milioni di euro pari al 4,4% in prodotti di panetteria tipo stuzzichini crackers e dolci.
“I dati confermano che cene e cenoni di fine anno sono rimasti un vero e proprio rito radicato – commenta Alessandro Cella, presidente della Federazione Alimentazione della Confartigianato Metropolitana si Venezia -. Crisi o non crisi, magari anche per scaramanzia e buon augurio, la gente continua a rispettarlo, potendo anche contare sull’eccellenza dei prodotti alimentari artigiani, realizzati con materie prime di qualità, e che almeno in queste occasioni non possono mancare. Anzi non devono mancare e soprattutto in questo periodo, per aiutare la nostra economia bisogna comprare artigiano ed italiano. E la qualità non manca; basti pensare che alla base degli ultimi dati del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, l’Italia vanta 308 prodotti agroalimentari di qualità; 171 Dop, 137 Igp, che spesso poi sono le basi, gli ingredienti dei prodotti artigianali made in Italy. Prodotti che, per aiutare l’economia del nostro Paese e chi lavora, sarebbe bene continuare a comprare anche dopo le festività”.