Dopo diversi tentativi da parte delle giunte comunali del passato, una su tutte quella della Lega condotta da Gianantonio Da Re, è ora di dare vigore a via Caprera di Serravalle, quartiere di Vittorio Veneto.

Claudio Bertorelli, convocato appunto prima dai leghisti e poi dall’attuale sindaco Tonon è stato incaricato di promuovere attraverso dei manifesti esposti presso le attività commerciali del quartiere, una nuova idea di quartiere del futuro.

Si possono così notare i seguenti slogan:

“Sexyshop a prezzi modici. Ufficio Pol Pot”, “Centro Massaggi Cinese”, “Tempio Jedi. Tutto per l’operaio” (considerando che nella zona non esistono operai dai tempi dei lanifici), ed ancora “Moschea e sala del regno”, “Allevamento trote ogm made Usa” ed anche idee più stravaganti proprio per confermare l’intenzione di utilizzare un tono scherzoso e giocoso: “Macelleria vegana. Dentista tutto a 1 euro. Panificio. Ostello. Ristorante africano. Caffè letterario. Studio Usine a 1€ Kebab”.

E’ proprio lo Studio Usine quello che ha studiato e proposto il nuovo “Programma Visitando” la città con il compito di organizzare una ricognizione critica sulla valorizzazione del quartiere di Serravalle Nord con il contributo congiunto di cittadini consapevoli, commercianti, visitatori e stakeholder locali senza dimenticare il contributo fondamentale della pubblica amministrazione.

La spesa totale dell’operazione è pari a 30mila euro dei quali solo 13mila spesi per la stampa e la diffusione dei manifesti.

I manifesti ormai affissi da più di due mesi rischiano però di far pensare ad un nuovo flop: “Lo avevamo anticipato che sarebbe stato un flop – ha così commentato Alessandro De Bastiani, presidente della IV Commissione industria – Visti i risultati dell’iniziativa City Display quei 30 mila euro era meglio impegnarli per la rimozione delle borchie inutili che Usine ha seminato in tutta la città ai tempi di Scottà”.

Matteo Venturini

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