“Con i dati qualitativi messi a disposizione nella piattaforma dell’Osservatorio del
Turismo Regionale Veneto, frutto della collaborazione con The Data Appeal
Company, sappiamo che nei primi mesi dell’estate 2023 (inizio maggio-metà luglio) le
destinazioni venete godono di un’ottima reputazione online. La valutazione dei turisti
oscilla, infatti, tra l’85/100 e l’88/100”.
Sono le parole l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, in analisi ai dati ai dati che emergono dalle elaborazioni presenti nella sezione di Hospitality Data
Intelligence dell’Osservatorio del Turismo Regionale.  Implementata grazie alla
collaborazione con Federalberghi Veneto, Faita Nordest, CCIAA di Padova, Padova
Convention and Visitors Bureau e Hospitality Benchmark, in cui oltre al tasso di
occupazione delle strutture ricettive in Veneto si ha un quadro sul grado di
soddisfazione degli ospiti.

“I turisti che visitano le destinazioni del Veneto sono estremamente soddisfatti
dall’accoglienza ricevuta e dell’ampia offerta turistica. Nelle località balneari
apprezzano molto le spiagge con stabilimenti ben organizzati e numerosi servizi –
specifica l’Assessore regionale – Le Organizzazione di gestione della Destinazione,
OGD, all’interno delle quali si collocano città d’arte quali Venezia, Padova, Verona,
Treviso e Vicenza spiccano per l’incredibile offerta culturale che si estende anche al di
fuori dei centri storici.

L’area delle Terme e dei Colli Euganei si contraddistingue per il perfetto connubio tra i trattamenti termali e le numerose attività ed esperienze fruibili all’interno dell’area del Parco Regionale dei Colli Euganei. In are dolomitica e nelle diverse località montane, infine, i turisti sottolineano la soddisfazione per la bellezza dei paesaggi e per la qualità del cibo tipico di questi luoghi, mentre nel Lago visita di borghi e piccoli centri storici”.

Città d’Arte, Mare, Montagna, Lago, Terme

I costi della vacanza però preoccupano un po,’ e dai giudizi dei turisti i prezzi risultano più marcati durante la stagione estiva.
“La stagione turistica estiva 2023 in Veneto è partita con piede giusto: a maggio e
giugno c’è stato un incremento del tasso di occupazione in quasi tutti i comparti
ricettivi (Città d’Arte, Mare, Montagna, Lago, Terme) e nei campeggi (Mare, Lago) –
specifica Caner – In particolare, per il comparto ricettivo si nota un aumento del
turismo più marcato nelle Città d’Arte, alle Terme e in Montagna, destinazioni che
avevano visto una più lenta ripresa nel 2022.

“Nonostante il maltempo che ha interessato in queste ultime settimane anche la nostra
regione, in particolare la costa Veneta, e il generale rincaro dei prezzi, le destinazioni
Mare e Lago registrano buoni risultati nel bimestre maggio-giugno – conclude Caner -.
Per quanto riguarda il comparto ricettivo nella Costa Veneta a maggio il tasso di
occupazione si è attestato intorno al 40 per cento, superiore rispetto all’anno
precedente.

Guardando ai mesi successivi, i dati e le previsioni per il mese di luglio (rilevati nella
terza settimana di luglio) vedono un tasso di occupazione medio già superiore all’ 80
per cento per Mare e Lago; del 75 per cento per le Città d’Arte e oltre il 65 per cento
per Terme e Montagna. Per quanto riguarda il mese di agosto invece, le prenotazioni
già effettuate registrano un’occupazione media del 65 per cento per Lago e Mare, superiore al 50 per cento in Montagna e alle Terme e del 40 per cento nelle Città
d’Arte.

Federalberghi: enormi potenziali per il Veneto

Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto sostiene, visti dati degli ultimi due mesi che il Veneto ha la fortuna di vantare enormi potenziali per il
turismo, dovunque, tutto l’anno.Foto presodente Massimiliano Schiavon “Dopo due stagioni molto positive post covid, che
hanno ridato ossigeno e fiducia, molti operatori stanno investendo in interventi di
ristrutturazione delle strutture, all’insegna della qualità e della sostenibilità, al fine di
mantenere il giusto livello di competitività di fronte al ritorno alla normalità dei
mercati e alla ripresa della concorrenza internazionale. Un ottimo punto di partenza che ci fa ben sperare e accogliere con maggiore entusiasmo la sfida ambiziosa delle Olimpiadi 2026. Certo, nonostante una flessione dei costi delle materie prime e di quelli energetici rispetto allo scorso anno, i rincari si sono fatti sentire anche nel corso di questa stagione e cominciano a incidere, assieme all’incremento dei tassi di interesse, sulla capacità di spesa potenziale del turista.

Questo sta determinando una riduzione della domanda soprattutto degli italiani, compensata, però, almeno in parte,
dagli stranieri, in particolare del Nord e dell’est Europa. Nel complesso i valori restano
positivi e il mercato appare in fermento un po’ in tutte le destinazioni: dal mare alla
montagna, dai laghi alle città d’arte, fino alle colline e ai borghi storici. Per il futuro
sarà opportuno cercare di contenere al massimo gli aumenti dei prezzi e, se proprio
non possibile, inquadrarli in un generale aumento del valore qualitativo dell’ospitalità e
dei servizi offerti, senza i quali si potrebbe rischiare di compromettere significative
quote di mercato”.