Imago Iustitiae, una delle opere esposte
Imago Iustitiae, una delle opere esposte

“Imago Iustitiae-Capolavori attraverso i secoli” è il titolo della mostra inaugurata oggi al Museo Correr di Venezia.

Sono presenti, tra gli altri, lavori del Guercino, di Andrea Del Sarto, di Martini, Nani, Reni, Sansovino, Vasari, Maccari e Raffaello.

Scopo della mostra

La mostra, che sarà aperta tutti i giorni sino al 3 settembre (il venerdì ed il sabato anche in orario serale), è suddivisa in sei sezioni, dove presenta l’evoluzione, nel concetto e nell’immagine, dell’idea di giustizia, grazie a reperti archeologici, monete, medaglie, disegni, opere d’arte che immortalano anche episodi di vita legati ad essa.

La giustizia

L’uomo è per sua natura un animale sociale, ma per formare una società servono delle regole, che devono essere, volontariamente, o in maniera coercitiva, per il bene di tutti, rispettate.

Nasce quindi già all’alba della civiltà il concetto di “giustizia”, intesa in parte come ideale a cui anelare, e dall’altra di azione concreta: e con essa la sua rappresentazione e i suoi simboli.

I promotori

E proprio per raccontare la storia della giustizia è nata la mostra “Imago Iustitiae-Capolavori attraverso i secoli”, promossa dal Comune di Venezia, e realizzata dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura di Roma in sinergia con la Fondazione Musei Civici di Venezia, con il patrocinio del Comando Interregionale dell’Italia Nord-Orientale della Guardia di Finanza: l’esposizione è stata inaugurata questa mattina, al Museo Correr, alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, della sua curatrice, Marina Mattei, del generale di Corpo D’Armata della Guardia di Finanza, Carmine Lopez.

Le dichiarazioni del sindaco

“Quello della giustizia – ha sottolineato il sindaco Brugnaro – è un tema che ha sempre stimolato qualsiasi civiltà, già dai tempi più antichi: non solo politici e filosofi, ma anche artisti, che hanno cercato di rappresentarla in modi anche molto diversi. Questo è un viaggio che dal passato ci porta ad oggi, e al futuro, ricordandoci che non basta comunque avere ‘giustizia’, ma bisogna che essa ci venga riconosciuta nei tempi più brevi possibili: il garantismo deve sempre coniugarsi col concetto di ‘velocità’.”