Culle sempre più vuote nella Marca, ma ci sono delle eccezioni

 

La curva della denatalità nella Marca non accenna a fermarsi. Sono i recenti dati ISTAT sui nuovi nati nell’anno 2022 a confermarlo. La provincia di Treviso, in linea con il trend regionale, e quello nazionale, continua a registrare un calo di nascite anche nell’anno passato: sono 5.980 i bambini nati nel 2022, contro i 6.101 del 2021, vale a dire un decremento percentuale pari a -1,98%. Una perdita tutto sommato contenuta se confrontata alla media regionale del -3,25%, e a quelle di altre province venete come quella di Padova, maglia nera regionale, che raggiunge addirittura un -7,65%, e quella di Venezia con un -4,31%. Ma se si allarga il campo di analisi a un ventennio, la perdita percentuale sulle nascite diventa molto più marcata, arrivando a -28,3%.

Tornando al 2022, si nota come all’interno della stessa provincia di Treviso la situazione relativa ai singoli comuni sia molto variegata. Su 94 Comuni più della metà, cioè ben 53, registra un calo delle nascite, 3 Comuni restano esattamente in pareggio (Arcade, Nervesa della Battaglia e San Pietro di Feletto) mentre in 38 si assiste a un incremento dei nuovi nati. Si va dal caso contenuto di San Fior, che passa dalle 52 nascite del 2021 alle 53, ad aumenti più consistenti, come Conegliano, dove si segnala un aumento del 18,1%, a Casier del 37,5% e a Breda di Piave del 45%. Sul podio dei Comuni con il maggior numero di nati e una crescita percentuale che supera addirittura il 50% si piazzano al terzo posto Castelcucco (+53%, passando da 15 a 23 nati), al secondo Morgano (+68%, da 25 a 42) e al primo Revine Lago, con un incremento pari all’83% (da 6 a 11 neonati). Situazione molto meno rosea se si analizza non solo l’ultimo anno ma gli ultimi 20: sono infatti 46 i Comuni che, rispetto al 2022, vedono un decremento di nuovi nati maggiore del 30%, di cui la metà presenta una perdita di natalità maggiore del 40%.

Per quanto riguarda il Comune di Treviso, con le 600 nascite del 2022, contro le 535 del 2021, anche il capoluogo si rivela in controtendenza, con un incremento di natalità pari al +12,1%, anche se in calo rispetto al 2002 (-13,5%), ma pur sempre con una percentuale contenuta rispetto alla media della Marca.

“Nonostante alcune eccezioni, la situazione nella Marca trevigiana rimane preoccupante – afferma don Francesco Pesce, Direttore dell’Osservatorio Natalità e Famiglia in Veneto e Presidente del Centro della Famiglia di Treviso –. Richiediamo alle amministrazioni di essere sempre più attrattive e accoglienti con iniziative volte ad aiutare le giovani coppie ad attuare il proprio progetto di vita e genitoriale.”

“Nonostante il trend negativo la provincia di Treviso sembra stare ‘meno peggio’ rispetto ad altre province del Veneto – continua don Pesce –. Le cause sono di diversa origine ma si può osservare che l’avvio di un’alleanza di intenti tra amministrazioni locali, Centro della Famiglia e altri corpi sociali intermedi ha avuto un impatto positivo. Questo, evidentemente, non basta, ed è chiaro come il tema della denatalità debba diventare il primo punto dell’agenda economica e sociale per i prossimi anni. Un’agenda che siamo disponibili a co-progettare e verificare anche con il contributo del nostro Osservatorio Natalità e Famiglia.”