Si è concluso l’iter per l’acquisizione al patrimonio comunale di un’importante donazione di opere. Si tratta di ben 76 quadri, 15 sculture e altri oggetti d’arte applicata frutto della sensibile e generosa offerta della signora Angela Perraro Coletti.

Oltre al numero è la qualità a far parlare di una delle più importanti acquisizioni degli ultimi anni. Vi sono opere di Giovanni Barbisan, Storel (Sergio Pravato), Luigi Serena, Silvio Bottegal, Nando Coletti, Beppe Ciardi, Guido Cacciapuotti, e ancora Arturo Martini e Ippolito Caffi.

Pezzi che risulteranno fondamentali per l’allestimento della nuova ala del Museo Bailo – Galleria civica del Novecento. Angela, ma per tutti Lina, Perraro Coletti, venuta a mancare lo scorso 21 febbraio, è stata figura di spicco nella realtà culturale trevigiana. È stata per anni Presidente degli Amici dei Musei e dei Monumenti (delegazione di Treviso) e onorata del titolo di Cavaliere del Lavoro. Già da suo padre Bruno, accorto collezionista di opere di molti artisti trevigiani del primo Novecento e dalla sorella Rosanna aveva ereditato opere fondamentali per Treviso, da Aldo Voltolin a Sante Cancian, dai Cacciapuoti a Storel.

Dai Coletti – Angela era vedova di Fernando, uno dei figli di Luigi, il noto critico d’arte e conservatore del museo civico per molti anni – le erano inoltre pervenuti alcuni pezzi particolari, fra cui il gesso martiniano “Tempi profumati” del 1905. Aveva inoltre personalmente commissionato opere presenti in collezione, fra cui i quattro grandi oli su tela di Storel (Sergio Pravato) per l’appartamento in Palazzo Coletti di Borgo Cavalli. Il suo lascito testamentario ai Musei civici di Treviso – pervenuto anche grazie alla grande amicizia con Andrea Bellieni (già conservatore a Treviso e attuale responsabile in Fondazione MUVE del Museo Correr), è in memoria di Bruno, Rosanna e Angela. 

«Le donazioni rivestono un ruolo primario nella crescita del patrimonio museale della Città, essendo addirittura una delle principali fonti di implementazione», afferma l’assessore ai Beni Culturali e Turismo, Lavinia Colonna Preti. «La generosità di tanti donatori merita quindi di essere valorizzata al meglio, ed è per questo motivo che, nell’ambito dell’allestimento della seconda ala del museo Bailo, riserveremo alcuni ambienti alla presentazione delle opere acquisite ogni anno: un modo per onorare e ringraziare i nostri donatori ma anche per presentarle ai cittadini. Un museo che cresce è un museo vivo, aperto e che sa rinnovarsi».