E’ già, avete letto bene, in provincia di Treviso non si produce solo Prosecco, ma anche ottimo olio d’oliva extravergine.
E’ una storia che si perde nel tempo quella che porta l’olivo in Veneto. Con i Romani prima, con la Serenissima Repubblica di
Venezia poi, la coltivazione dell’olivo si sviluppa nei secoli e diventa florida anche in queste zone d’Italia. Grazie al microclima favorevole, la Pedemontana trevigiana, che va da Asolo e Vittorio Veneto, così come il Lago di Garda, diventano zone vocate alla produzione dell’olio d’oliva, non solo per uso alimentare e sacro, ma anche come combustibile per le lampade.
Una coltivazione così usuale che nel territorio trevigiano si ritrovano vari fitotoponimi come Ogliano, la località Olivi ad Asolo, Conegliano solo per menzionare i più noti. Con la grande gelata del 1709, che inferse un duro colpo a tutta l’olivicoltura veneta, iniziò il declino dell’olivo nella Marca Trevigiana, limitando da quel momento le zone di produzione dell’olio d’oliva all’area Gardesana.
All’olivo si sostituirono via via altre colture, anche per motivi economici in quanto più redditizie, come la coltivazione cerealicola e quella della vite. Questo fino a circa vent’anni fa quando Franco Vettoretti, un appassionato dell’olivo e del territorio, decide di provare a reinserire gli olivi nelle aree più impervie della pedemontana trevigiana, dove è difficile piantare i vitigni di Glera.
In questa sua impresa coinvolge altri agricoltori che danno vita nel 1994 all’”Associazione Trevigiana Olivicoltori”, primo passo di un cammino associativo che fin da allora si immaginava sarebbe prima o poi dovuto sfociare nella forma cooperativistica, che infatti arriva nel 2003 con la nascita della “Tapa Olearia”. L’obiettivo perseguito dalla cooperativa “Tapa Olearia” è la rinascita dell’olivicoltura nelle aree vocate della pedemontana trevigiana e la riscoperta delle varietà autoctone, al fine di ottenere un olio d’oliva di qualità, genuino ed identitario del territorio, preservando quest’ultimo da un punto di vista paesaggistico ed ecologico.
La cooperativa si è dotata nel tempo di due frantoi, il primo a Cavaso del Tomba ed il secondo a Vittorio Veneto, entrambi idonei e certificati alla produzione di olio extravergine DOP Veneto.
In questi vent’anni di attività tra Asolo e Vittorio Veneto sono stati piantati e dichiarati, ben oltre 200.000 olivi e si valuta che ve ne siano altri 90.000 circa non dichiarati. I produttori nel tempo hanno saputo evolversi e maturare in esperienza ed oggi possono vantare un prodotto assolutamente pregiato e di gran valore che può competere con oli di più consolidata tradizione, come è stato dimostrato dal risultato ottenuto alle recenti partecipazioni a concorsi del settore. Le varietà d’oliva coltivate sono diverse: frantoio, leccino (50%) a cui si aggiungono le cultivar autoctone come la Tonda di Villa (di recente riscoperta), la Padanina, Pendolino, ecc. Vista l’estensione del territorio di raccolta, la diversità di terreno e microclima, il prodotto pur avendo una caratteristica di base comune, si differenzia comunque da produttore a produttore rendendo ancora più interessante la scoperta di quest’olio extravergine d’oliva a chilometro zero.
A questo si aggiunge l’ulteriore particolarità data dalla zona climatica di coltivazione, che si trova al più alto grado di latitudine d’Europa, distinguendolo pertanto dagli altri oli d’oliva mediterranei. Quest’olio si presenta alla vista con un colore verde¬-oro, dal profumo fruttato ed in bocca sviluppa il suo aroma di note fresche e fruttate, con una buona piccantezza e un po’ d’amaro (tutte connotazioni positive), che lo rendono particolarmente apprezzato per un utilizzo a crudo in diverse combinazioni culinarie e quindi abbinabile con eleganza a carni, frutta, verdura.
La “Tapa Olearia” per far avvicinare le persone a questo splendido mondo, tutti gli anni nel periodo della raccolta delle olive tra fine ottobre e novembre apre le porte dei suoi frantoi al pubblico.
Che dire…prendete nota per continuare a scoprire l’Olio dei colli trevigiani ed il D.O.P. del Grappa.
I poeti dea Sopa Coada
E’ un’associazione culturale che promuove, attraverso numerosi eventi, le eccellenze enogastronomiche del territorio con particolare attenzione alla salubrita’ ed e’ convinta che questa possa essere riscontrata nei prodotti che hanno come ingrediente primario il “tempo”. Seguendo questo principio l’ultimo evento organizzato il 12 maggio scorso ha visto come protagonosta l’Olio d’oliva dei colli trevigiani e D.O.P.del Grappa. La serata è stata condotta da una esperta degustratrice di oli, Loretta Da Re, e da una laureanda in agraria, Teresa Franceschet che hanno illustrato le eccellenze olearie del territorio trevigiano.
Sono stati degustati 5 oli con 2 obbiettivi educativi: il primo per imparare a riconoscere le diverse caratteristiche dei prodotti e nel secondo con la ricotta fresca e la carne battuta a coltello, nella ricerca del miglior abbinamento.
Alessandra Prizzon per i “Poeti dea Sopa coada”
poeti.sopacoada@gmail.com