“Donna in scena. Boldini, Selvatico, Martini”, a Treviso in Santa Caterina, resterà aperta al pubblico fino al 15 settembre.

Il grande successo ha convinto l’Amministrazione a prorogarne la chiusura alla fine dell’estate per dare la possibilità di ammirarla ad un numero ancora superiore di visitatori. 

L’esposizione sta viaggiando a passo veloce verso i 50 mila visitatori: ad oggi siamo a poco meno di 47 mila ingressi e le prenotazioni in lista di attesa sono ancora molte.

La media di visitatori si è, sempre ad oggi, attestata sui circa 25 mila al mese; la mostra, come si ricorderà, ha aperto le sue porte il 13 aprile. 

Ma al di là dei numeri, a gratificare Fabrizio Malachin, direttore dei Civici Musei Trevigiani e curatore della mostra, sono il giudizio positivo e il chiaro apprezzamento degli addetti ai lavori che, ancora una volta, premiano quello che passa come “Il Modello Treviso”, ovvero mostre di qualità, su temi e personalità artistiche popolari (prima Canova, poi Arturo Martini e adesso la Donna tra Otto e Novecento nei ritratti di Boldini, Selvatico e Alberto Martini. Mostre ampie, ricche, che sanno intelligentemente affiancare al già noto, al famoso, opere mai prima, o scarsamente, viste. Come, in questa mostra, è il caso della spettacolare sequenza di dipinti di Lino Selvatico.

«Grazie alla entusiastica disponibilità di tutti i prestatori, che ringrazio di cuore», annuncia l’Assessore alla Cultura del Comune di Treviso Maria Teresa De Gregorio, «possiamo annunciare che “Donna in scena. Boldini, Selvatico, Martini. ci sarà quindi qualche settimana in più per ammirare le oltre 150 opere esposte, provenienti da 42 raccolte tra pubbliche e private, per 31 artisti. Una rassegna che cattura anche perché ricostruisce il fascino di quell’epoca tra ‘800 e ‘900 associando i capolavori di Boldini, Corcos, Grosso, Tallone, fino a Selvatico ed Alberto Martini eccetera agli abiti, esaltando la femminilità anche attraverso gli accessori fino ai gioielli. Lo sguardo alla quotidianità induce poi a formulare riflessioni su quel processo di emancipazione avviato ma non ancora completato», chiosa l’Assessore.

Anche nella prossima stagione i Musei Civici vogliono confermare gli ottimi riscontri delle ultime mostre. Dopo l’Otto e il Novecento si guarderà indietro al Settecento. Così Malachin: «Ancora una volta, fedeli al ‘Modello Treviso’, si andrà a proporre una grande mostra che, attingendo a grandissimi autori così come a testimonianze storico artistiche diverse, condurrà il visitatore lungo un originale, inedito viaggio nella luce di un grande secolo».