La regione ci comunica quanto segue

CORONAVIRUS: ASSESSORE AGRICOLTURA, “IL VIRUS NON SI
TRASMETTE CON GLI ALIMENTI, CAMPAGNA PROMOZIONALE PER
RILANCIARE QUALITÀ ‘MADE IN VENETO’ E RIPRISTINO DEI
VOUCHER SEMPLIFICATI”

‘Liberare’ le merci e i prodotti agricoli dalla paura ‘surreale’ del coronavirus rilanciando la
sicurezza e la qualità dell’intera filiera agroalimentare del ‘made in Veneto’ e reperire
manodopera stagionale per non fermare le attività sui campi e la raccolta di asparagi, fragole,
ortaggi di serra, ciliegie: sono queste le prime richieste del Tavolo Verde della Regione
Veneto, convocato oggi dall’assessore all’agricoltura, per formulare al presidente del Veneto
e al Governo la graduatoria degli interventi normativi ed economici che possano aiutare il
settore agroalimentare a fronteggiare la crisi generata dall’emergenza Covid-19.
Al tavolo hanno preso parte i presidenti regionali di Coldiretti, Confagricoltura, Cia,
Agriveneto, Confcooperative, Legacoop, insieme ai referenti padovani delle associazioni
agricole, per un focus specifico anche sull’area di Vo’ e dei Colli Euganei.
“Agriturismi e ristoranti dei Colli al momento sono i più colpiti da ordinanze di blocco e
disdette. Calcoliamo che non sono solo le 164 aziende agricole di Vò a pagare il prezzo del
coronavirus, è l’intera filiera agroalimentare dell’area euganea ad essere entrata in sofferenza
a causa dei timori ingiustificati sulla sicurezza dei prodotti – dichiara l’assessore – Il
comparto agricolo del Veneto con un’unica voce difende la sicurezza dei propri prodotti
agricoli e chiede di essere tutelato da un danno di immagine che ha già decurtato il valore
della produzione lorda per un valore stimato del 30 per cento: eppure il Covid 19 non si
tramette certo bevendo una bottiglia di vino o mangiando un pezzo di grana. Il Ministero della
Salute (con le due Direzioni generali della sanità animale e per l’igiene e la sicurezza degli
alimenti) è intervenuto proprio oggi con un proprio documento indirizzato a Regioni,
Prefetture, associazioni di categoria e ordini professionali per specificare che il Covid 19 non
si trasmette con gli alimenti né dagli animali domestici all’uomo e per assicurare continuità
all’attività veterinaria. Chiediamo quindi al più presto una massiccia campagna promozionale
sui mercati nazionali e internazionali per i prodotti ‘made in Italy’ e ‘Made in Veneto’ per
tranquillizzare i cittadini, contrastare la concorrenza sleale e valorizzare l’attrattività delle
nostre terre e dei nostri prodotti. Il crollo delle presenze turistiche ha pesanti ripercussioni
sulla filiera alimentare: se si calcola che la spesa alimentare di ogni turista è di circa 32 euro
al giorno, i mancati introiti per la filiera agroalimentare veneta valgono potenzialmente 43
milioni di euro al mese”.

 

Oltre al rilancio dell’immagine del ‘food’ nazionale, l’altro aspetto da affrontare è la carenza
di manodopera stagionale: romeni e polacchi non possono più arrivare nel Nord Italia,
bloccati dal rischio quarantena. L’assessore all’Agricoltura, d’intesa con il Tavolo Verde,
chiede di reintrodurre nel settore agricolo i voucher semplificati, in modo di poter far partire
le raccolte di asparagi, fragole ciliegie e assicurare continuità ai lavori stagionali nei filari e
nelle serre. “Penso a studenti, disoccupati, pensionati, lavoratori stagionali di altri comparti –
commenta l’assessore – Poter regolarizzare con i voucher la loro prestazione d’opera in
agricoltura può rappresentare una utile integrazione al reddito e una risorsa importante per la
continuità delle nostre produzioni”.
Osservazioni e richieste del Tavolo Verde sono confluite in un documento unico di proposte,
ora all’esame del presidente della Regione che se ne farà interprete con il Governo
Queste le richieste prioritarie:
a) Riconoscimento ed indennizzo al 100% dei danni diretti subiti dalle 164 aziende
agricole nella ‘zona rossa’. L’indotto vinicolo e oleicolo nell’area dei Colli Euganei
ammonta a circa 30 milioni di euro, cifra che sale a 42 milioni se si calcolano anche le
altre attività del settore primario.
b) Riconoscimento ed indennizzo dei danni indiretti subiti dalle oltre 70 mila aziende
agricole venete, per effetto delle Ordinanze di prevenzione contro la diffusione del
virus.
c) Attivazione di misure a sostegno degli agriturismi, il settore attualmente più colpito,
anche nelle sue funzioni didattiche e sociali. In Veneto gli agriturismi sono circa 1450
e generano un valore di 83 milioni di euro di fatturato. Nella zona rossa gli agriturismi
sono oltre una ventina: calcolando una media di 40 euro a pernottamento e di 30 euro
a pasto, i mancati introiti ammontano a circa 100 mila euro al mese. Su scala regionale
le disdette determinano mancati introiti calcolabili in 6,9 milioni di euro al mese.
d) Riconoscimento della cassa integrazione anche per i lavoratori stagionali.
e) Estensione delle regole per l’utilizzo dei voucher semplificati in ambito agricolo.
f) Proroghe dei mutui, sospensione delle cartelle esattoriali, proroghe dei bandi e delle
scadenze di rinnovo dei ‘patentini’ per le attività agricole e anticipo dei pagamenti della Pac
per le aziende in ‘zona rossa’.
g) Vigilanza sulle speculazioni dei prezzi
h) Attivazione di una campagna nazionale ed internazionale per la promozione del ‘Made
in Veneto’, con focus sulla ‘zona rossa’.