Incredibile, Giancarlo Gentilini si mette al muro aspettando la fucilazione della Lega. La radiazione di Enrico Chinellato, già segretario cittadino e suo fedelissimo, lo ha fatto arrabbiare.

«Da Re, Gobbo, Coin, abbiate coraggio: espellete me, per alto tradimento. Volete far sparire la lista Gentilini? Prendetevela con me, non con i miei soldati. Quelli con cui la Lega ha governato per 20 anni a Treviso».

E lo dice. «L’espulsione di Chinellato è un gioco grida al massacro. Si vuole colpire me e i miei amici e dimenticano che la mia lista è un tutt’uno con me ed è un riferimento a Treviso, in Veneto e nel resto d’Italia, anche all’estero!».

Lo Sceriffo difende a spada tratta Chinellato: «Questi nuovi leghisti dimenticano che Chinellato, nel 1994 ha portato il voto dei giovani. O forse sono panchinari: ma io ho tolto le panchine, non vorrei cadessero per terra. Io ho portato l’acqua con le orecchie, per tutti quanti: se non c’ero io, avremmo avuto Tognana e la Dc per altri 50 anni. No, incredibilmente loro combattono Gentilini e i leghisti, invece di combattere Manildo, la sinistra o i centri sociali».

Gian Nicola Pittalis

Gentilini