Ad ogni azione corrisponde una reazione opposta e contraria. Arrivano i tagli al Casinò? Ora arriva lo stato di agitazione a causa della riduzione del costo del lavoro che dovrebbe aggirarsi intorno a un massimo del 10%.

Ora i quattro sindacati hanno decisi di aprire lo stato di agitazione, comunicandolo con una lettera all’assessore Michele Zuin: nel mirino il nuovo direttore Eros Ganzina, con cui i rapporti sono difficili.

Nonostante l’apprezzamento per l’approccio positivo – si legge nel comunicato delle segreterie provinciali di Slc-Cgil, Fisascat-Cisl, Ugl Terziario, Snalc e Rlc, indirizzato oltre che a Zuin al consiglio di amministrazione del Casinò «che malgrado la disponibilità delle scriventi ad avviare il confronto su tenuta e rilancio dell’Azienda, queste segreterie decidono di aprire lo stato di agitazione della categoria, in considerazione delle profondamente negative relazioni sindacali e dell’esasperazione dei lavoratori. Pertanto vi chiediamo un incontro per evitare che tale condizione sfoci in azioni dirette».

I sindacati ricordano di aver accolto positivamente l’invito ad avanzare proposte per il futuro della Casa da gioco e propongono linee di indirizzo: qualsiasi progetto deve basarsi su un orizzonte temporale congruo, triennale; deve agevolarsi l’uscita del personale con maggiore anzianità e conseguentemente con costo aziendale più alto, applicando la legge Fornero; per sostenere le ricadute di tale manovra, va definita una riorganizzazione del lavoro; le economie derivanti vanno orientate al rilancio del core business, recuperando la clientela perduta a favore dei competitors ed attraendone di nuova.

Perdurando e peggiorandosi le condizioni negative (con particolare riferimento al clima ambientale e all’organizzazione del lavoro scaturiti dalle recenti “valutazioni meritocratiche”), l’avvio del confronto non appare al momento praticabile. Anche il sindacato autonomo Sgb, ricordando che Zuin ha annunciato che il Comune si accontenterà di 15 milioni di euro quest’anno dal Casinò, ma che non ci sono soldi per un piano di rilancio, critica i tagli: «L’unico piano industriale è quello di far cassa tagliando indennità e premi ai lavoratori».

Gian Nicola Pittalis

schermata-05-2456433-alle-10-59-38