L’Odissea di Nikos Kazantzakis, dopo Omero l’infinito viaggio di Ulisse in 33.333 versi nel reading-spettacolo proposto giovedì 23 febbraio dal secondo festival di teatro classico “Mythos” al Teatro Mario Del Monaco di Treviso. Lettura teatralizzata con i giovani attori di Tema Academy, Filippomaria Pontani (Università Ca’ Foscari di Venezia) e gli interventi musicali curati dall’Associazione Manzato.

Da Tennyson a Pascoli, da Walcott alla versione pop di Baricco e Petersen: i seguiti moderni di Omero hanno spesso segnato la letteratura del ‘900. Quella di Ulisse è una delle figure che più ha affascinato la modernità, che ne ha fatto un archetipo dell’individuo. Ma c’è una prosecuzione fantastica dell’epos omerico che si differenzia enormemente da tutte le altre: è la poderosa Odissea del poeta e scrittore greco Nikos Kazantzakis (1883 – 1957), da cui è stato tratto il reading-spettacolo in programma giovedì 23 febbraio (ore 20) nel ridotto del Teatro Mario del Monaco di Treviso, seconda data del festival di teatro classico “Mythos 2023”, dedicato quest’anno al tema “Ánthropos: la misura di tutte le cose”. Il festival è organizzato da Tema Cultura con la collaborazione del Comune di Treviso, i Musei Civici, il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale e il sostegno di Banca PrealpiSanBiagio.

Giovanna Cordova, regista e autrice di drammaturgie teatrali, nella seconda edizione del festival (di cui è ideatrice) ha scelto di valorizzare i capolavori della cultura classica dando un ruolo di primo piano ai cattedratici, che dedicano il proprio tempo allo studio di questi testi, ben lontani dai riflettori. In tutti i reading-spettacoli di “Mythos”,  con la collaborazione di Classici Contro, i docenti universitari ed esperti di livello nazionale saranno al centro dell’azione scenica, rivestendo un ruolo inconsueto di protagonisti, agendo insieme ai giovani attori di Tema Academy, che daranno voce alle letture teatralizzate, e ai musicisti dell’Associazione Manzato, autori degli interventi musicali.

Giovedì 23 febbraio il primo cattedratico a mettersi alla prova sarà Filippomaria Pontani, docente di filologia classica all’Università Ca’ Foscari di Venezia ed accademico dei Lincei, studioso di tradizione manoscritta, testi poetici greci, filologia greca e bizantina.

Pontani condurrà il pubblico trevigiano alla scoperta del poema che Kazantzakis compose nel 1938, la riscrittura di un mito del “dopo” Omero, che ha affascinato tanti autori, stesa dallo scrittore cretese in 33.333 versi. “Dalla dinamica drammaturgica emerge la forza potente e sublime del testo, che il traduttore Nicola Crocetti rende con notevole perizia e non ne fa una cosa polverosa”, commenta Pontani, “La singolarità sta anche nel fatto che Kazantakis costellò il suo poema di un lessico popolare e non erudito, riesumando parole greche poco note o sconosciute persino ai suoi stessi contemporanei. L’Odissea di Kazantzakis è un viaggio cosmico dalla forte valenza metaforica. Nel reading cercheremo di introdurre il pubblico alla complessità del poema scritto nel 1938, opera che si inserisce in un’antica tradizione a cui si sono dedicati tanti poeti, tra cui Dante,  per continuare l’Odissea laddove era finita quella di Omero”. “Questa opera è un inno alla grandezza e alla fragilità dell’uomo, sintesi di tremila anni di  storia del pensiero. Kazantzakis vi riversa tutte le sue esperienze intellettuali e spirituali. Il vagabondaggio di Ulisse è soprattutto il viaggio alla ricerca della salvezza: la liberazione dalla speranza e dalla paura e, impresa suprema, dalla stessa libertà” si legge nelle note di regia.

Il punto di partenza dell’Odissea al centro del reading-spettacolo è sempre il ritorno a Itaca e la profezia del secondo viaggio di Ulisse. Ma entro il terzo libro l’autore presto si libera dell’impalcatura omerica e dimostra tutto il proprio profondo interesse per i racconti fondativi, i miti, le cosmologie, le grandi visioni della storia dell’umanità e le figure simboliche in cui queste si sono espresse. Nikos Kazantzakis, grande viaggiatore e cronista, per il suo poema trascorse molti anni a raccogliere dalla viva voce di contadini e marinai greci termini della lingua orale, spesso preservando parole che altrimenti sarebbero andate perdute.

Lo scrittore tradusse in greco il Faust, la Commedia e opere di Shakespeare. E’ noto al grande pubblico per il romanzo “Zorba il greco” (1946), da cui il regista Michael Cacoyannis trasse l’omonimo film del 1964 interpretato da Anthony Quinn e Irene Papas.