La Commissione Europea ha chiesto una riduzione del 15 per cento per il 2021 delle giornate di pesca nel Mediterraneo occidentale e dunque anche nell’Adriatico. Così commenta la richiesta l’assessore regionale alla Pesca Cristiano Corazzari: “L’eventuale adozione di tale misura risulta completamente avulsa dalla realtà dell’Adriatico Settentrionale e dal drammatico contesto in cui si trovano a operare le imprese di pesca del Veneto. Sarebbe del tutto inaccettabile  sia per le modalità con cui tale proposta viene avanzata, sia per il periodo drammatico che le imprese di pesca stanno vivendo a causa della fortissima riduzione dei consumi legata all’emergenza sanitaria in atto”.

Già nel 2019 e nel 2020 i Piani di gestione relativi alla GSA 17 (Geographical Subareas) “Mar Adriatico centro-settentrionale” e alla GSA 18 “Mar Adriatico meridionale” avevano previsto una riduzione dello sforzo di pesca del 10 per cento, una misura che è stata accettata responsabilmente dalle marinerie italiane.

“La Regione del Veneto – prosegue Corazzari – appoggia con decisione le richieste provenienti da tutte le principali organizzazioni di categorie delle imprese della pesca (Alleanza delle Cooperative, Confcooperative-Federcoopesca, Legacoop – Settore pesca, AGCI – Agrital) e si associa alla richiesta rivolta al Governo affinché intervenga con decisione nei confronti dell’Unione Europea per fermare l’adozione di tale provvedimento che potrebbe avere conseguenze drammatiche per un importante settore economico del Veneto”.