La midriasi è un disturbo a carico della pupilla: in chi ne è affetto, nel concreto, essa appare più dilatata del normale.

Questa situazione può essere fisiologica (ovvero scatenata, ad esempio, da luci fioche), terapeutica o patologica. Quest’ultimo caso è quello più delicato e necessita di un consulto specifico e di cure adeguate.

Midriasi: cosa comporta

In presenza di tale problematica la pupilla misura stabilmente più di 0,5 cm di diametro. Questa anomalia può essere causata da più fattori: traumi, botulismo, intossicazioni, glaucoma, emorragia o ischemia cerebrale, paralisi del nervo oculomotore o esposizioni chimiche.

Ma non è tutto: anche l’oxitocina (ovvero un particolare tipo di ormone rilasciato durante il parto e l’allattamento) e l’attività sessuale, infatti, possono stimolare la pupilla a dilatarsi eccessivamente, generando una reazione oculare anomala.

Inoltre, anche un consumo eccessivo di stupefacenti, stimolanti ed alcolici può innescare il fenomeno con conseguenze anche serie. Pertanto, quando la midriasi è causata da un’esposizione a sostanze chimiche, alcool o droghe è prioritario interrompere il contatto con esse per far sì che le pupille tornino alla loro condizione normale.

Forma unilaterale e bilaterale

Entrando ulteriormente nel dettaglio, la midriasi può essere associata a casistiche e patologie completamente diverse. Sarà l’oculista, dunque, ad intraprendere l’iter diagnostico più corretto per individuarne la causa scatenante e formulare la cura più indicata.

È bene sapere che questo fenomeno può presentarsi in forma bilaterale, ovvero colpire entrambi gli occhi, ma può anche essere unilaterale e rimanere circoscritto ad un solo lato. Questa seconda casistica si manifesta principalmente a seguito di traumi cerebrali o ferite ella testa.

Tuttavia, in alcuni casi la midriasi può essere provocata volontariamente dall’oculista: così facendo, infatti, lo specialista potrà eseguire dei controlli più approfonditi e delle verifiche cliniche mirate.