UN “MATRIMONIO” DA PRIMATI

Davanti al notaio  Maurizio Bianconi di Treviso pochi giorni fa si è celebrato uno dei più importanti matrimoni nel mondo dell’agricoltura. Si sono infatti uniti i Consorzi di difesa dalle avversità, i Condifesa Treviso-Belluno (ex Coditv) con il Condifesa Vicenza (Codivi). Ufficialmente è nato il Condifesa TVB alla presenza dei presidenti Valerio Nadal e Pier Luigi Buratti. Il neonato Consorzio per la difesa dalle attività agricole dalle avversità in termini di numeri è il primo nel Veneto e tra i primi cinque in Italia.

NUMERI DA CAPOGIRO

Il nuovo Condifesa aggregando le produzioni agricole e zootecniche delle tre province rappresenta:  oltre il 50% della superfice vitata della regione; il 60% degli allevamenti da latte del Veneto; il 30% della superfice a seminativo (in primis mais); Il 20% del comparto orto-frutticolo; più dell’’80% dei prati pascoli. Sono circa 10.000 soci  con 380 milioni di euro di capitale assicurato ed un fatturato che supera i 25 milioni di euro.

IL GIOCO DI SQUADRA

Questo il commento del Presidente del Nuovo Condifesa TVB Valerio Nadal. “Oggi gli agricoltori hanno bisogno di risposte sempre più rapide. Siamo alle prese con sconvolgimenti climatici che mettono a serio rischio il loro reddito. E noi integrando le coperture assicurative agevolate con i fondi mutualistici abbiamo messo in azione un sistema unico ed innovativo per andare incontro alle esigenze dei nostri soci. Le sinergie che nasceranno da questa operazione porteranno importanti vantaggi tecnici ed economici non solo ai soci del Vicentino ma anche ai nostri trevigiani e bellunesi”. Per Pier Luigi Buratti “Oltre alla qualità e alla completezza delle salvaguardie assicurative e mutualistiche, con questa operazione potremmo estendere al circa il 50% della superfice della nostra regione importanti progetti fortemente innovativi in chiave di sostenibilità in agricoltura. Si veda ad esempio BoDi il bollettino fitosanitario digitale che consente al viticoltore, dal proprio smartphone, di monitorare i rischi di malattia del proprio vigneto ed intervenire con il minimo impatto sull’ambiente”