La saga di Harry Potter è fra i testi prediletti per conoscersi meglio e per migliorare e valorizzare alcuni aspetti della propria personalità. E proprio questi libri, dunque, vengono utilizzati in un particolare laboratorio che si rivolge agli adulti potteriani e che è coordinato dal veronese Marco Dalla Valle, anche docente all’Università di Verona.
Biblioterapia per elaborare il lutto dei genitori
«La saga di Harry Potter è una grande risorsa per le biblioterapia – spiega Dalla Valle -. Sono degli ottimi strumenti per affrontare il lutto dei genitori, senza contare che chi legge questi testi tende ad avere meno pregiudizi sui migranti e anche di genere. Un esempio è la rappresentazione del quidditch, paragonabile al calcio, dove però giocano indistintamente uomini e donne insieme. Nei miei incontri a volte lavoro solo con i testi della Rowling, altre invece li accosto a volumi di altri autori legati sempre al mondo fantasy».
Oltre alla narrativa, si può adottare però anche la saggistica, la poesia e i testi delle canzoni. «Proprio perché esistono diverse tipologie di testo da utilizzare per fini terapeutici – spiega Dalla Valle – io e Irene Monge di Verona e Dome Bulfaro e Paolo Maria Manzalini di Monza abbiamo unito le nostre forze e abbiamo fondato nel 2022 l’Associazione Biblioterapia e Poesiaterapia. Siamo tutti liberi professionisti sempre con la valigia in mano. Il nostro obiettivo è divulgare ulteriormente il lavoro che svolgiamo negli ospedali, nelle scuole, nelle biblioteche e in altre strutture pubbliche e private».
Verona, centro pionieristico
«Verona è ormai da dieci anni un territorio fertile della biblioterapia – dice Monge – grazie anche al centro di ricerca dell’Università di Verona dove io e Marco operiamo con i dipartimenti di Culture e Civiltà, di Studi Umanisti e di Neuroscienze e grazie anche al Master di Biblioterapia in cui insegniamo da ormai tre anni».
Nonostante l’ateneo scaligero sia uno dei centri di riferimento della biblioterapia in Italia, molte realtà veronesi non sono ancora pronte ad accogliere questa disciplina. Nemmeno le strutture ospedaliere. Poche sono infatti in questo momento le realtà dove ha attecchito, come il Comune di Sona, la Casa di Nazareth a Mozzecane, il Circolo della Farfalla a Verona e qualche altro ente a Villafranca.