L’obesità infantile è un problema da non sottovalutare: avere un peso eccessivo fin da piccoli, infatti, può predisporre i bambini a diventare in futuro adulti con una serie di problemi importanti (come, ad esempio, la sindrome metabolica).

Per capire se i piccoli sono in sovrappeso vengono utilizzate le curve di crescita di Cacciari. Sono dei grafici (uno per i maschi e uno per le femmine) dove vengono rappresentate delle curve che indicano l’andamento della crescita del soggetto dai 2 ai 20 anni e dove vengono riportati età, altezza e peso sui diversi assi.

Obesità infantile: i campanelli d’allarme

Chi ha passato un’infanzia con un peso eccessivo è più probabile che anche da adulto mantenga questo stato patologico: la motivazione, infatti, risiede nel funzionamento dell’adipocita bianco, cellula del tessuto adiposo.

Queste sono cellule altamente specializzate nell’accumulo di grasso sotto forma di molecole chiamate trigliceridi. Tuttavia, l’adipocita di fatto non può immagazzinare grasso all’infinito: una volta raggiunta una certa dimensione, dunque, avviene l’iperplasia e si ha la formazione di nuovi adipociti (il cui numero non potrà essere ridotto).

In altri termini, essere dei bambini sovrappeso/obesi predispone ad esserlo anche da adulti perché il corpo ha un maggior numero di adipociti in grado di immagazzinare grasso.

Cause e rimedi

Il peso in eccesso è legato a uno sbilanciato conteggio calorico: le entrate superano la spesa energetica e col passare del tempo si accumulerà grasso. Per cui la causa principale di obesità infantile è il contesto ambientale che lo circonda: spesso i bambini in sovrappeso consumano cibo spazzatura, oppure non fanno attività fisica o giochi dinamici.

Sicuramente un problema che caratterizza bambini e adulti (e che li predispone all’obesità) è il fatto di mangiare contemporaneamente tanti grassi e tanti carboidrati: ciò, infatti, aumenta la probabilità di andare incontro ad un peso corporeo maggiore e ad un aumento delle circonferenze.