Giovedì 7 giugno alle 20. 30 nell’Auditorium di Palazzo Bomben (Fondazione Benetton) si terrà la prima proiezione ufficiale del video racconto Parole In-Superabili, un lavoro nato per raccontare la disabilità attraverso parole, testimonianze, immagini e musica, un’idea della Fondazione Oltre il Labirinto, per la regia di Giacomo Ravenna. Il set era stato allestito all’interno del Museo Bailo di Treviso, che ospita le opere di Arturo Martini e di Gino Rossi, artista, quest’ultimo, che ben conobbe la disabilità, una disabilità psichica.
“Sono state molte le persone che, di fronte ad una telecamera, hanno superato il primo momento di imbarazzo per poi condividere pensieri e riflessioni sulla disabilità, e la cosa ci ha davvero emozionato – dichiara Mario Paganessi, Direttore della Fondazione Oltre il Labirinto – Negli anni passati abbiamo organizzato convegni in cui si è approfondito il tema da diversi punti di vista: interventi sul territorio, inclusione scolastica, sport e disabilità. Questa volta, invece, abbiamo voluto spostare l’attenzione sulla percezione e sull’idea del mondo disabili, ponendo una semplice e difficile domanda: “cos’è la disabilità?”.Pochi giorni fa il neo insediato Governo ha dichiarato di voler istituire un Ministero della Disabilità, sicuramente negli anni si sono fatti molti passi in avanti, ma continuiamo a chiederci se lo stigma che ha colpito le persone disabili in secoli di storia sia stato superato, se oggi il mondo sia sicuro di tollerare le diversità. Questo documentario racconta il vissuto di molte persone che la disabilità la vivono quotidianamente, insieme al pensieri di altri uomini e donne che sul tema hanno accettato di interrogarsi. Crediamo sia un esperimento sociale molto interessante.”
In Parole In-Superabili, oltre alle decine di interviste realizzate all’interno del Museo Bailo, sono state raccolte le storie di Eddy, e dei Treviso Bulls, squadra di Weelchair Hockey di cui è fondatore, alcuni atleti dello Special Team di Gymnasium Centro Studi e Formazione Pordenone, una squadra di atleti con disabilità intellettive-relazionali, i ragazzi dell’associazione “Oltre quella sedia”, Cristiana mamma di Giampietro e Domenico, papà di Simone.
“Un racconto corale, dove le storie personali si intrecciano con quelle collettive, dove si racconta la storia della disabilità nel tempo, nell’arte, nel sentire comune. Ringraziamo il Comune di Treviso, che ha messo a disposizione di questa iniziativa il Museo Bailo, luogo così ricco di significato per la tematica che affrontiamo, Giacomo per aver diretto con sensibilità e competenza questo documentario, l’Associazione XI di Marca per esserci sempre a fianco e tutte le persone che hanno voluto partecipare. Speriamo di aver dato un piccolo contributo nel cammino quotidiano verso la conoscenza, l’inclusione e la consapevole bellezza della diversità racchiusa in ciascuno di noi – conclude Mario Paganessi.
Nel mondo le persone disabili sono circa 1 miliardo.
In Europa sono 44 milioni i disabili in età lavorativa (tra i 15-64 anni) mentre in Italia sono circa 4,5 milioni le persone che vivono con una qualche forma di disabilità, di queste oltre 1,5 milioni in età lavorativa (18-60 anni). Si stima che entro il 2047 la disabilità riguarderà 1 donna su 4 e 1 uomo su 6.
Nei tre distretti dell’Usl 2 Marca Trevigiana (Treviso, Pieve di Soligo e Asolo) gli adulti con disabilità in carico alle strutture sanitarie risultano essere 2.906, mentre i minori, compresi i non autosufficienti con assistenza scolastica, sono 2.610.