In merito ad alcune affermazioni contenute nel servizio di un quotidiano veneto, la Struttura di Progetto della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV) puntualizza quanto segue:

1- La messa in esercizio della tratta tra A31 e Breganze di domani non era prevista nel cronoprogramma contrattuale sottoscritto con il concessionario. È invece il frutto di un accordo aggiuntivo tra Concedente e Concessionario, a costo zero per la Regione, in quanto il concessionario si accolla in questa fase provvisoria ogni costo senza certezza di entrata.

2- la realizzazione dell’opera ad oggi non registra ritardi, poiché la data finale per la consegna, già stabilita dal Commissario delegato, è rimasta invariata e fissata per la fine del 2020.

3- il costo dell’opera è stato stabilito definitivamente con l’approvazione del progetto definitivo da parte del Commissario delegato, ed è rimasto il medesimo anche nella rimodulazione del PEF.

4- L’ultima convenzione sottoscritta con il concessionario non risulta nel “mirino della Corte dei Conti” come affermato, ma semmai piuttosto è da evidenziare che, dopo accurato vaglio, ANAC, Corte dei Conti e da ultimo TAR Veneto, nella sentenza della causa intentata da Impregilo-Salini, hanno ritenuto positiva l’azione della Regione.

 

Sul fronte ambientale:

1- Le discariche o ritrovamenti di rifiuti scoperti durante gli scavi di Pedemontana non sono un problema derivante da questa, non dipendono dall’infrastruttura bensì dallo scarso rispetto di alcuni cittadini nei confronti del territorio. Problemi di smaltimento producono conseguenze di tempi e costi ad esclusivo danno del concessionario. Non si ravvisano, da un puntosi vista tecnico, problemi di “percolamento in falda acquifera”, come riportato su alcuni media, semmai esclusivamente miglioramento della situazione rispetto a quella iniziale, visto che si rimuovono almeno i rifiuti rinvenuti lungo il tracciato.

2- La Valutazione di Impatto Ambientale è stata effettuata dal Ministero dell’Ambiente e approvata dal CIPE con l’approvazione del progetto preliminare; poi è stato nominato il Commissario delegato che ha provveduto ad approvare in autonomia, come da incarico ricevuto, il progetto definitivo ed esecutivo con tutte le modifiche necessarie. Ora, ritornati dal 1gennaio 2017 in gestione ordinaria, si è ripresa la procedura senza deroghe, unica opera in Italia tra quelle dichiarate strategiche che ha questa caratteristica di garanzia, e la verifica di attuazione su quanto realizzato è tornata ad essere condotta dal Ministero dell’Ambiente.

Sul fronte finanziario è da sottolineare che:

– il costo complessivo dell’operazione è di 12 miliardi circa al cui interno sono ricomprese:

1-le spese di realizzazione dell’opera;

2- il costo del denaro per compiere l’operazione;

3-la gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria dell’opera per 39 anni.

La Regione non dovrà aggiungere altra somma. La copertura complessiva di detto importo si ricaverà dall’introito dei pedaggi nei 39 anni. Queste considerazioni non possono altro che essere frutto di una stima, visto che sono tutti eventi preventivati per il futuro.