Pioggia bar maggio ristoranti

Ma un maggio come quello del 2023 non si registrava da diverso tempo. «A Padova – conferma Filippo Segato, Segretario dell’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi – abbiamo registrato oltre la metà dei giorni con acquazzoni o addirittura pioggia continua per tutto il giorno». Penalizzati soprattutto i bar e ristoranti con plateatici e giardini esterni. Situazione che, evidentemente, non invoglia i consumatori a spostarsi fuori casa per una consumazione al bar o ristorante.

Pioggia e freddo

«Se alla pioggia – prosegue Segato – aggiungiamo le temperature sotto la media del periodo, ecco spiegati i plateatici desolatamente svuotati di tavolini e, di conseguenza, di clienti». E, in effetti, comparando la prima metà di maggio 2023 con il medesimo periodo dell’anno passato, si registrano temperature fino a 10 gradi più basse (a maggio 2022 si sono toccati anche i 30 gradi in città) e precipitazioni molto più frequenti.

«Dobbiamo considerare – precisa il Segretario – che maggio rappresenta per molti locali un mese strategico per far quadrare i bilanci: pensiamo ai tanti banchetti al ristorante e alle piazze gremite per i primi aperitivi serali, tutte occasioni di consumo ridimensionate o, addirittura, sfumate causa maltempo».

Perdita di fatturato

La stima della perdita di fatturato, secondo l’Associazione che a Padova e provincia rappresenta baristi e ristoratori, si attesta già adesso tra 2 e 3 milioni di euro, considerando i circa 600 locali che, tra Padova e provincia, hanno nel plateatico esterno una leva importante per i propri bilanci. «Oltre agli esercizi con plateatico – puntualizza Segato –

Appe Filippo Segato

sono penalizzati anche tutti gli altri, perché con il maltempo i clienti preferiscono stare a casa o andare al centro commerciale, piuttosto che frequentare i centri cittadini, dovendo magari fare centinaia di metri a piedi, sotto la pioggia, dal parcheggio più vicino».

Una situazione che, in qualche caso, porta l’esercente a decidere di anticipare l’orario di chiusura o addirittura non aprire proprio, soprattutto nelle aree più lontane dai centri cittadini. «Non stento a crederlo – conferma Segato – con le spese collegate all’apertura dei locali, come ad esempio l’illuminazione, i dipendenti e quant’altro, a volte tenere aperto diventa anti-economico». E, proprio in tema di dipendenti, non bisogna sottovalutare l’impatto negativo anche sulle giornate lavorate che il maltempo porta con sé.

Lavoro in crisi

«Anche in questo caso – precisa il Segretario – parliamo di stime, ma non credo che ci sbagliamo di molto nell’indicare in circa 15.000 turni lavorati in meno, soprattutto mancate “chiamate” in servizio dei dipendenti assunti con contratti di lavoro intermittente».
La speranza perciò è che il meteo volga presto al bello, per poter tornare presto ad accogliere nel migliore dei modi cittadini e turisti nei plateatici dei pubblici esercizi padovani. «Sicuramente il caldo e il bel tempo sono indispensabili – chiosa il Segretario – ma l’invito è comunque quello di frequentare i locali anche con meteo incerto: l’accoglienza e il calore dei nostri professionisti sapranno illuminare e riscaldare anche eventuali giornate grigie e fredde!».