Le due giurie del Premio “Luciano Vincenzoni 2023” hanno fatto la loro scelta e decretato i vincitori della nona edizione del concorso per soggetti cinematografici e musiche per film, rivolto agli autori under 35interessati ad intraprendere un percorso professionale e artistico nel mondo del cinema. A spronarli su questa strada è l’Associazione “Luciano Vincenzoni” di Treviso, che da nove anni organizza il riconoscimento con il sostegno e il patrocinio della Città di Treviso e della Regione Veneto, nonché il supporto di partner privati quali il marchio di abbigliamento Parajumper, Banca Crédit Agricole e Distilleria Castagner.

I giovani vincitori verranno premiati sabato 18 novembre, nel corso della cerimonia che si terrà dalle ore 16.30 nell’auditorium di Santa Caterina. La consegna dei premi (1500 euro ai vincitori di ciascuna delle due sezioni, mentre 500 euro andranno a chi si aggiudica il secondo posto) sarà preceduta (alle ore 15.30) dalla conversazione sul tema “La commedia all’italiana nel cinema di oggi”, a cui partecipano Giuseppe Borrone, Roy Menarini, Antonio Padovan e Luca Lucini, moderata da Alessandro Comin. A chiusura del pomeriggio, dalle ore 18.30 sarà proposto il concerto di colonne sonore e delle partiture vincitrici della nona edizione, eseguite dall’ensemble del conservatorio “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto.

 

Sezione soggetti

A selezionare i lavori più meritevoli è stata la giuria presieduta da Cecilia Valmarana (produttrice di film e programmi televisivi) e composta da Francesco Massaro (regista e sceneggiatore), Giuseppe Borrone (critico e storico del cinema), Michela Cescon (attrice e regista), Alessandro Comin (giornalista), Manlio Celso Piva (docente dell’Università di Padova) e Decimo Poloniato (responsabile ufficio cinema Regione Veneto). Alla sezione soggetti hanno concorso 48 elaborati provenienti da tutta Italia (7 dal Veneto), di cui 34 scritti da uomini e 14 da giovani donne. La preferenza dei giurati è andata a Marta Esposito, 27 anni, originaria di Napoli formatasi, tra l’altro, alla Fondazione Fare Cinema di Marco Bellocchio, vincitrice del primo premio quale autrice di “Siberia”, storia tutta al femminile. “Scrittura delicata e poetica, ambientata in un’isola che potrebbe regalare bellissime inquadrature; è un racconto di formazione su una bambina, Nina, caparbia e simpatica. La trovata della tigre dà forza visiva al racconto che si muove tra adulti e bambini, tra case e spiagge, con un finale rocambolesco ed emozionante” è la motivazione della giuria.

Secondo premio a “Westpark” del trentenne romano Lorenzo Garofalo, autore cinematografico e televisivo. Il soggetto racconta di un ragazzo ventunenne che, dopo l’abbandono del padre e la morte della madre, deve prendersi cura del fratellino più piccolo, affetto da ritardo cognitivo. “Westpark” ha convinto la giuria poiché “la narrazione, pur complessa per l’alternanza di realtà e finzione, è ben strutturata; la scrittura scorrevole e corretta”. Una menzione speciale va a “L’Italia vestita di nero” del ventiduenne palermitano Edoardo Maria Garofalo, che ambienta il suo soggetto nella Torino del 1937.

Sezione musica per film

Il bando della nona edizione ha introdotto una novità: oltre all’utilizzo degli strumenti musicali tradizionali, i concorrenti potevano creare partiture facendo ricorso alla musica elettronica, oggi largamente impiegata nella creazione delle colonne sonore. Il tema a concorso era il commento di alcune sequenze del film “Figli” (2020) di Giuseppe Bonito e sceneggiato da Mattia Torre. Le partiture inviate da tutta Italia sono state 17.

Le ha esaminate la giuria composta da affermati musicisti, direttori d’orchestra, docenti di conservatorio e compositori di musiche per il cinema e la televisione: Marco Biscarini (presidente), Gian Luca Baldi, Caterina Calderoni, Pasquale Catalano, Marco Fedalto e Giuliano Taviani. Il primo premio è andato alla partitura firmata da Luigi Orlando di Napoli, 26 anni, diplomato in chitarra jazz al conservatorio di Salerno, con all’attivo diverse produzioni discografiche.

 

La motivazione: “Per l’originalità di un linguaggio moderno fatto di suono acustico ibridato con sonorità elettroniche o di suono acustico processato”. Secondo premio al siciliano Andrea Roccasalvo, 30 anni, specializzatosi in musica elettronica per film al conservatorio Santa Cecilia di Roma. Il suo elaborato è stato premiato “per l’ottima scrittura musicale e la capacità di interpretazione della drammaturgia”. Il livello qualitativo delle partiture, nel suo complesso, è stato elevato, perciò la giuria ha ritenuto di assegnare ben quattro menzioni speciali agli elaborati di Francesco Gasperin (Veneto), Enrico Mangia (Puglia), Lorenzo Valdesalici  (Emilia Romagna) e Piermario Caporaso (Campania).

Una targa ricordo nei luoghi di “Signore & Signori”  

A dieci anni dalla scomparsa del grande sceneggiatore e soggettista trevigiano,che contribuì alla creazione della commedia all’italiana e del genere spaghetti western, l’Associazione “Luciano Vincenzoni” e il Comune di Treviso gli rendono omaggio con un evento speciale: la targa commemorativa che verrà collocata in un angolo del centro cittadino che fece da set al film “Signore & Signori”, diretto da Pietro Germi nel 1966, vincitore del Gran Prix al 19° Festival di Cannes. Il soggetto di Vincenzoni diede fama internazionale alla Treviso degli anni ’60, assurta ad emblema della “bigotta” e licenziosa provincia veneta. L’associazione, già al momento della sua costituzione, lanciò la proposta di dedicare un luogo all’illustre concittadino nella sua città natale. L’idea venne caldeggiata da Enrico Vanzina e Francesco Massaro fin dalla prima edizione del premio per i giovani soggettisti, di cui erano giurati. La proposta è stata accolta favorevolmente dall’attuale amministrazione comunale e nel decennale della morte viene finalmente concretizzata.

Il luogo è stato selezionato con cura, tra la ventina di set che Germi allestì a Treviso per girare “Signore & Signori”. La scelta è ricaduta sulla facciata di una palazzina all’inizio di Borgo Cavour, all’incrocio tra le vie Riccati e Canova. Qui il regista ambientò uno dei tre episodi del film: la casa del medico Castellan (Gigi Ballista), dove l’amico Toni Gasparini (Alberto Lionello) gli aveva appena sedotto la bella moglie Noemi (Beba Loncar). La palazzina si trova nei pressi del Museo Bailo e della Biblioteca Comunale “Comisso”, contesti simbolo della cultura cittadina. Oggi è l’abitazione dell’architetto Paola Rossi, che con molto entusiasmo ha autorizzato la collocazione della targa. Il tributo a Luciano Vincenzoni aprirà la giornata delle premiazioni.

Sabato 18 novembre alle 11, nella piazzetta antistante il Museo Bailo, lo ricorderanno il sindaco Mario Conte, il presidente dell’associazione Paolo Ruggieri, il regista sceneggiatore e amico Francesco Massaro e il nipote Federico Vincenzoni. Quindi la cerimonia si sposterà nella vicina via Canova, dove verrà disvelata la targa commemorativa, realizzata su disegno del maestro Renato Casaro, artista trevigiano noto in tutto il mondo quale autore di memorabili manifesti cinematografici (alla sua collaborazione si devono anche le locandine del concorso).

 

Scuola e cinema, la seconda fase di “Finestre sul mondo”

L’associazione Luciano Vincenzoni ha tra le sue finalità una particolare attenzione ai giovani e al mondo della scuola, con l’intento di avvicinare gli studenti degli istituti superiori di Treviso al linguaggio e alle tecniche del cinema attraverso il progetto “Pane e cinema”. Ne è responsabile scientifica la professoressa Paola Brunetta, docente e critica cinematografica, componente dell’associazione. Per quest’anno “Pane e Cinema” si è legato al bando Cinema Scuola Lab, indetto dal Ministero della Cultura, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.

Finestre sul mondo: laboratorio, cinema, territorio” è il nuovo progetto che coinvolge l’alberghiero “Alberini”, il turistico “Mazzotti”, l’istituto per geometri “Palladio” e il liceo scientifico “Da Vinci”. Nella prima fase (febbraio – marzo 2023) gli studenti hanno incontrato importanti autori del cinema nazionale (Antonio Padovan, Silvio Soldini , Doriana Leondeff  e Andrea Segre).

Inoltre, sotto la guida di esperti e la collaborazione artistica di Alessandro Padovani, hanno realizzato il cortometraggio “Paura fuori”, presentato fuori concorso al quinto Edera Film Festival, nell’agosto 2023, e il 1° settembre all’80esima Mostra internazionale del cinema di Venezia a cura dell’associazione Vincenzoni nello spazio della Regione Veneto. Attualmente è in corso la seconda fase (settembre – dicembre 2023), in cui gli studenti stanno lavorando alla produzione di un secondo “corto” (documentario) in autonomia, con la supervisione dei loro docenti. Inoltre, continuano a seguire il cineforum che indaga il rapporto tra il cinema e il territorio veneto, corredato da incontri con registi, musicisti e attori.

 

«Il Premio Luciano Vincenzoni dimostra il fermento, il talento e la voglia di emergere di tantissimi artisti», le parole del sindaco Mario Conte. «Anche quest’anno i lavori presentati da soggettisti e compositori di musiche da film sono stati tantissimi, a dimostrazione di come questo concorso sia sentito e apprezzato e della volontà di essere protagonisti del nuovo corso del cinema italiano. Come Amministrazione siamo orgogliosi di sostenere questo Premio che è una vera e propria finestra sul futuro e contribuisce alla diffusione della bellezza e alla valorizzazione delle idee. Faccio i miei complimenti a tutti i vincitori ma anche agli organizzatori e ai componenti delle giurie, professionisti di assoluto livello che credono fortemente nel contributo di questa rassegna».