L'ingresso della Questura di Venezia - foto di repertorio
L'ingresso della Questura di Venezia - foto di repertorio

Nella mattinata di oggi personale della Squadra Mobile, con il supporto dei poliziotti del Commissariato di San Marco, degli operatori della Divisione Anticrimine della Questura e degli agenti della Polizia Ferroviaria, in attuazione delle direttive adottate in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ha effettuato un’ulteriore operazione di sicurezza pubblica per far fronte ai recenti episodi di borseggio che nei giorni scorsi avevano suscitato allarme ed insicurezza tra i cittadini ed i turisti della città lagunare.

Nello specifico, nel corso di un’attività di prevenzione e controllo del territorio, dopo una meticolosa attività di osservazione la Polizia ha intercettato e fermato complessivamente 4 donne.

Anche durante questa operazione le stesse non hanno saputo fornire ai poliziotti spiegazioni plausibili in merito alla loro presenza all’interno della stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia o nei pressi del terminal di Piazzale Roma, non essendo in possesso di alcun titolo di viaggio né di residenza nel territorio veneziano.

Pertanto, le stesse sono state accompagnate in Questura per i successivi accertamenti, all’esito dei quali il Questore di Venezia, grazie allo scrupoloso lavoro della Divisione Anticrimine di Venezia, ha irrogato 2 DACUR (divieto di accesso alle aree urbane, anche detto “daspo urbano”), che impediranno alle cittadine straniere di continuare a transitare nelle aree che in passato erano state interessate da fenomeni di borseggio e 2 fogli di via obbligatori, provvedimenti con i quali si inibisce alla persona, che si è resa responsabile di una condotta illecita particolarmente grave, di ritornare senza preventiva autorizzazione nel comune dal quale è stata allontanata e la cui inosservanza costituisce reato punibile con l’arresto da uno a sei mesi di reclusione.