Si torna a parlare di reddito di cittadinanza in Veneto. Per l’assessore Donazzan, entro dicembre verranno convocati presso i centri per l’impiego tutti i percettori. Del totale, un quarto stanno lavorando.

“Entro dicembre i 39 Centri per l’Impiego del Veneto avranno ultimato le
convocazioni dei percettori del reddito di cittadinanza per la stipula del patto per il
lavoro. Già sappiamo, tuttavia, che almeno un quarto dei percettori sta lavorando e che
circa la metà era già stata presa in carico dai servizi per l’impiego del Veneto prima
dell’introduzione del reddito di cittadinanza. Come vado dicendo da tempo, questa è
una misura ambigua che non distingue tra povertà e attivazione. Sarebbe stato più utile
dare un sostegno economico a chi non può o non riesce a lavorare, fornendogli al
contempo gli strumenti per affrancarsi dalla sua condizione di povertà, che non sempre
dipende dalla mancanza di lavoro, e nel contempo rafforzare le misure di politica
attiva destinate a chi deve e può trovare una nuova occupazione”.
Queste le valutazioni dell’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, sui dati
relativi all’applicazione nel territorio regionale del reddito di cittadinanza e all’attività
svolta dai Centri per l’Impiego.
I dati di Veneto Lavoro, aggiornati al 31 ottobre, evidenziano che i percettori da
convocare nei Centri per l’impiego del Veneto, secondo le indicazioni Anpal, sono
15.240. In 4.200 hanno già svolto un primo colloquio, mentre per altri 2.665 è stato
fissato un appuntamento entro la fine dell’anno. Nel dettaglio, 2.700 hanno firmato il
Patto per il lavoro, 1.500 sono stati esonerati o esclusi (in parte perché già occupati),
mentre poco più di un migliaio non si sono presentati all’ appuntamento, spesso per
alcune inesattezze nei dati di contatto forniti. Un quarto dei percettori totali, poco più
di 4 mila, risulta già occupato, la maggior parte dei quali con contratto a tempo
indeterminato o a tempo determinato. Si tratta principalmente di professioni a bassa
qualifica, quali commessi, camerieri, cuochi, addetti alle pulizie, corrieri, badanti,
operai metalmeccanici e braccianti agricoli. In Veneto, secondo i dati Inps, i nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza sono complessivamente 22.446, per un totale di 53.556 persone coinvolte,
cui si aggiungono 6.296 percettori della pensione di cittadinanza. In Veneto si
concentra quindi appena il 3% del totale nazionale dei percettori del Rdc, con un
importo medio mensile di 444,13 euro, a fronte di una media nazionale di 520,45 euro.
Per poter ricevere il sostegno economico, fino a un massimo di 780 euro mensili, è
necessario che i componenti del nucleo familiare si rendano disponibili a intraprendere
un percorso di reinserimento sociale e lavorativo, regolato da un Patto per l’inclusione
sociale o da un Patto per il lavoro. La mancata partecipazione alle attività previste può
comportare la decurtazione, sospensione o cancellazione del beneficio, così come
l’aver fornito dichiarazioni mendaci in fase di richiesta, il non accettare almeno una di
tre offerte di lavoro congrue o lo svolgere attività lavorative non compatibili con
l’erogazione del beneficio.
Il ruolo dei Centri per l’Impiego nella gestione dei beneficiari del reddito comprende
la convocazione per il rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità (DID) e
la stipula del patto per il lavoro, entro 30 giorni dal rilascio, la verifica di eventuali
condizioni di esonero, la stipula del patto e l’avvio del percorso di accompagnamento
al reinserimento lavorativo.
Dal patto per il lavoro sono esclusi i minorenni, i pensionati, gli over 65, i disabili, le
persone rinviate ai servizi sociali dei Comuni per l’inclusione sociale e altre categorie
di beneficiari che per vari motivi non possono svolgere attività lavorativa.
I Centri per l’Impiego del Veneto, quindi, hanno già convocato oltre la metà dei
percettori del reddito ai quali proporre un percorso di inserimento lavorativo.
Nel dettaglio sono già stati convocati 1.970 beneficiari in provincia di Treviso, 1.460 a
Padova, 1.400 a Verona, 1.110 a Venezia, 1.015 a Vicenza, 730 a Rovigo e 290 a
Belluno. Le percentuali di percettori già convocati raggiungono punte dell’85% a
Treviso e dell’83% a Belluno.
Il maggior numero di percettori già occupati si registra a Verona (970), Padova (circa
800) e Venezia (675).