Ormai è un vero incubo. Anche stavolta il sogno evapora in una sera di fine maggio e in finale ci va l’Olimpia Milano, come un anno fa Reggio Emilia, ma la Reyer esce a testa alta. Ha reso intrigante, complicata, incerta, una serie che pendeva nettamente, prima che iniziasse, dalla parte dell’EA7 Armani. Un finale di stagione esaltante con i playoff acciuffati in rincorsa, ma senza soffrire fino all’ultima giornata. Un quinto posto in regular season che ha rappresentato il miglior piazzamento possibile considerando l’andamento di una stagione complicata e complessa, passata attraverso l’esonero di Recalcati, a cui va ugualmente un applauso. Una stagione complicata per gli infortuni, gravi, come quello di Peric o di Owens, meno gravi, ma ugualmente delicati, come quello di Phil Goss, senza dimenticare Tomas Ress. De Raffaele ha drizzato il timone della navicella granata, facendo approdare la Reyer alla semifinale. Una Reyer che ha cambiato volto strada facendo con Savovic, Ejim, Pargo e Krubally, che hanno modificato la struttura tecnica della squadra. Si chiude con Stefano Tonut in crescita esponenziale, il punto di partenza per la prossima stagione. Come il ritorno più che positivo in Europa, un’Europa che la Reyer potrà ritrovare anche tra qualche mese con il pass per la Fiba Champions Cup. Due semifinali in due anni, segno di continuità. Orgogliosi della Reyer, come urlano i tifosi alla fine. Appuntamento al prossimo anno.

Gian Nicola Pittalis

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