Più donne al lavoro e più donne nelle posizioni apicali. Migliora in Veneto il tasso di occupazione femminile, che arriva a raggiungere il 57,1% nel 2017, e aumenta la presenza femminile nei ruoli apicali e nelle posizioni quadro, rispettivamente del 3,7% e del 10,6%. Ma permane il divario retributivo tra i due generi: un uomo con incarico dirigenziale guadagna in media il 50 % in più di una donna con la stessa qualifica. Sono i primi dati che balzano all’occhio sfogliando la pubblicazione “L’occupazione maschile e femminile in Veneto”, rapporto sulla situazione del personale e le pari opportunità nelle 1047 aziende con oltre cento dipendenti presenti in Veneto,  curato dalla consigliera regionale di parità ed edito dalla Regione Veneto.

Il rapporto verrà presentato e discusso lunedì 22 luglio a Padova, nell’archivio Antico del Bo (ore 14.30), in occasione del pubblico confronto tra Università, Regione, Ispettorato interregionale del lavoro e rappresentanti del Ministero del lavoro.

Interverranno il rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto, l’assessore al lavoro e alle pari opportunità del Veneto Elena Donazzan, la consigliera nazionale di parità Francesca Bagni Cipriani, la consigliera regionale di parità Sandra Miotto, la responsabile dell’Ufficio Statistica della Regione Veneto Maria Teresa Coronella, il direttore dell’ispettorato interregionale del lavoro Stefano Marconi, il direttore dello Spisal dell’Ulss 7 Pedemontana Liviano Vianello, che coordina il centro regionale per l‘ergonomia occupazionale. Le conclusioni sono affidate a Daniela Lucangeli, prorettrice dell’Università di Padova alla continuità formativa scuola-università lavoro.

Il rapporto, che monitora con cadenza biennale assunzioni, licenziamenti, passaggi di livello o di categoria, formazione e retribuzione nelle grandi aziende, consente di definire un benchmark statistico per intervenire  sule disparità di trattamento nel mondo del lavoro e per promuovere in maniera puntuale e concreta il principio delle pari opportunità.