Il decreto legge numero 76 del 16 luglio 2020 relativo a “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”, il cosiddetto dl Semplificazioni stabilisce che i sindaci non possono vietare l’installazione di reti 5G sul proprio Comune.
Viene specificato che i “sindaci non potranno introdurre limitazioni alla localizzazione sul proprio territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualunque tipologia”, come il 5G appunto.
Inoltre, si legge sul sito del dipartimento dell’Innovazione, “non potranno fissare limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici diversi rispetto a quelli stabiliti dallo Stato”.
Stiamo parlando di uno standard di nuova generazione per la comunicazione ‘mobile’, che sostituirà il 4G, e sarà a bordo degli smartphone di nuova generazione e soprattutto dei tanti oggetti connessi (Internet of things), come elettrodomestici, auto, semafori, lampioni, cassonetti.

L’articolo 38 del dl semplificazioni, nello specifico, recita come segue:
‘All’articolo 8, della legge 22 febbraio 2001, n. 36, il comma 6 è sostituito dal seguente: “6. I comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato ai sensi dell’articolo 4”.

Ora, alle proteste, che hanno rapidamente fatto il giro d’Italia, da parte del sindaco di Vicenza Francesco Rucco (“Esautorati i sindaci che hanno la responsabilità di tutelare la salute dei cittadini”) si è unito seppur con toni leggermente più pacati il sindaco di Treviso Mario Conte, che sulla sua pagina facebook ha dichiarato: “Il nuovo DL Semplificazioni stabilisce che i sindaci dovranno attenersi alle direttive statali in tema di antenne 5G.
Si tratta di una limitazione all’autonomia dei sindaci su un tema delicato che tocca da vicino le comunità e il paesaggio. Il DL, di fatto, annulla tutte le ordinanze di quei Comuni che si erano opposti alla rete di nuova generazione.
Ai Sindaci viene tolta la possibilità di difendere il territorio e la salute dei cittadini che, per noi, viene prima di tutto. Queste infrastrutture rischiano di essere impattanti sotto molteplici punti di vista ed a pagarne le conseguenze saranno l’ambiente ed i cittadini e soprattutto le nuove generazioni che rischiano di avere in eredità un territorio rovinato.
I sindaci vengono trattati come semplici esecutori di ordini che arrivano dall’alto e questo intacca la nostra dignità oltre che il nostro ruolo.
Come Presidente di Anci Veneto, ma anche come sindaco di Treviso, sto approfondendo la questione attraverso alcune conferenze con tecnici Ulss e Arpav e rappresentanti delle varie posizioni sul tema. Con la salute non si scherza.”