Ivan Javorčić, allenatore Venezia FC
Ivan Javorčić, allenatore Venezia FC

Alla vigilia del match in casa della SPAL, mister Ivan Javorcic, allenatore del Venezia FC, ha incontrato la stampa in videoconferenza. Ecco le sue dichiarazioni.
Mister, innanzitutto: come sta la squadra? Potrebbe essere l’occasione di veder debuttare Creryshev?
“Busio e Cheryshev si sono allenati e saranno tra i convocati, anche se il loro impiego è limitato, nel senso che, per motivi diversi, vanno utilizzati con grande attenzione. Ma averli in gruppo è comunque tanto per noi. Purtroppo, sarà fermo Haps per una botta al ginocchio, il resto del gruppo è a disposizione”.
Vengono a mancare i terzini titolari, quindi.
“Sì ma ci sono giocatori pronti a sostituirli e quindi queste sono le dinamiche della competizione all’interno della squadra, ci sono le opportunità per altri per incidere all’interno della compagine”.
Zabala e Ullmann come stanno?
“E’ una situazione in continua evoluzione, non ho le gerarchie fisse, ognuno si guadagna il suo spazio nel quotidiano. Zabala ha fatto un esordio sfortunato, in cui ha fatto un po’ di fatica. Ullmann è diventato una parte integrante del gruppo, è una risorsa a nostra disposizione. Anche la gestione della partita stessa ti mette in condizione di gestire il momento di questi due ragazzi, che si giocano un po’ i novanta minuti”.
Dopo il match con Benevento parlava di una condizione approssimativa dei suoi giocatori. Ha pensato anche di variare, tatticamente, qualcosa?
“Abbiamo fatto anche noi queste riflessioni nel quotidiano, per capire il momento. La nostra non è una sofferenza strutturale: nei numeri sì perché i numeri non mentono mai, ma paradossalmente siamo una delle squadre che subiscono meno, ma abbiamo comunque mostrato delle fragilità. Il sistema di gioco? Ci può stare nella dinamica della partita che si cerchi di essere più solidi, e di dare il giusto equilibrio, ma questa squadra non ha i numeri per cambiare strutturalmente. Fare un modulo a tre difensori senza averne uno, in panchina, è impossibile, per dire. Ora Modolo sta meglio, il che permette di provare a dare più solidità nelle gare in corsa. In base alle caratteristiche dei giocatori ci si adatta, alla fase difensiva. Di certo dobbiamo togliere una certa fragilità, essere più consapevoli e migliorare, vivendo questo momento come un’opportunità di crescita, vivendo il momento e cercando di portarlo dalla tua parte” .
In settimana sta lavorando sull’aspetto di non prendere goal, cosa che per sua stessa ammissione non sopporta?
“Chiaro che la solidità della squadra parte da un approccio totale, non solo dalla difesa, ma dal pressing, dal controllo della palla, perché anche quella incide sulla pericolosità degli avversari. andiamo a lavorare sulla nostra identità di gioco e in base a quello che offre l’avversario di turno. Non dobbiamo migliorare solo in difesa, ma anche in altri aspetti, come controllare il proprio stato d’animo”. 
Questo Venezia come l’anno scorso fa più fatica in casa che in trasferta.

“Si sa che in casa c’è il fatto di voler dare qualcosa in più davanti ai propri tifosi. E’ un percorso anche questo, di togliersi questo fardello dalle spalle e trasformarlo in una sorta di sfida e portare l’energia dalla tua parte, che poi diventa una buona sorte. Una squadra di calcio è uno stato d’animo, e il nostro in questo momento è altalenante. Dobbiamo passare attraverso questo vissuto per poter migliorare. questa è una squadra che sta lavorando bene, io sono contento anche se i risultati non si stanno ancora vedendo, ma sono fiducioso perché si sta lavorando con determinazione. Siamo consapevoli del momento, dobbiamo essere più competitivi, cercando di portare tutti i giocatori nel gruppo. Le fondamenta stanno crescendo, siam un po’ come il Taliercio in questo momento. Ma il Taliercio è una struttura solida, la squadra è dinamica e risente degli stati d’animo. Deve quindi diventare più resiliente e competitiva”.
Fiordilino come sta? E Tessmann potrebbe essere una soluzione?
“Sappiamo che ha avuto un problema al collaterale, sicuramente non era al massimo della condizione. Ha messo una fascia che gli ha dato più sicurezza in relazione al ginocchio. E’ stato un problema simile a quello di Busio. Non sarà però al massimo della condizione. Tessmann ha fatto a sprazzi bene durante il gioco, rispetto all’inizio delle partite. E’ importante quello che può dare nei novanta minuti nel ruolo della mezzala. Quindi, è da gestire sicuramente il percorso nella totalità della gara”.
Il presidente Niederauer le ha chiesto, visto il confronto con l’ex presidente del Venezia, di “fargli fare bella figura”?
“Il Presidente è una persona troppo signorile, educata e gentile per chiedermi qualcosa del genere. Sono consapevole del passato e del presente della squadra e della società, certo. Ma noi prepariamo la partita come sempre: per essere competitivi, per dare soddisfazione al club, ai tifosi e a tutti quelli che ci tengono”.
Ma questo “derby americano”, o meglio fra presidenti americani, non vi mette un po’ di pressione?
“Le pressioni fanno parte del gioco, ma bisogna gestirle, trasformarle in qualcosa di positivo: in altre parole, le responsabilità che hai nei confronti di quelli che ci tengono, devono trasformarsi in qualcosa di buono. Fa parte del nostro lavoro la performance, è un po’ la natura di questo sport, e c’è un club che ci sta mettendo le condizioni per fare al meglio ed essere competitivi. Non lo vedo come qualcosa che ci dovrebbe mettere ansia, anzi dovrebbe darci qualcosa in più”.
Un giudizio sulla SPAL, che finora ha totalizzato “solo” 5 punti pur avendo dei valori.
“Innanzitutto 5 punti non sono pochi, e poi conosco bene il mister, è un professionista molto preparato, mi farà piacere rivederlo. E’ una squadra che arriva da un buon momento, gioca in casa ma dobbiamo pensare di andare in campo e saper giocare bene per fare risultato. Dobbiamo andare in campo per portare a casa qualcosa e imparare dal vissuto”.
Finora Andersen non ha trovato molto spazio, anche per via della tanta rotazione.
“La tanta rotazione, a inizio della stagione, è stata più per necessità. Difficile pensare a un consolidamento dei giocatori, perché non ci sono le condizioni. Sicuramente anche questo pesa, ma cerco sempre di fare la cosa giusta. Andersen lo abbiamo visto alla fine del match contro il Genoa. Non è uno specialista del ruolo, nasce come mediano e non è un play puro. In questo momento la scelta di Fiordilino è quella più logica, nell’immediato. Chiaro che, come per tanti altri ragazzi, c’è un percorso da fare. Andersen si trova a che fare con un calcio più tecnico, fisico, spezzettato, con più duelli, si deve adattare”.
La scelta di portare due portieri in panchina?
“In questo momento non ci sono grossi problemi di scelte tecniche, mai avuto grossi problemi di abbondanza. Ma quando saremo tutti a disposizione potrà diventare una scelta tecnica. Preferisco, adesso, portare un po’ di esperienza e partecipazione anche a livello di panchina”.