I Carabinieri impegnati nella lotta alla violenza di genere
I Carabinieri impegnati nella lotta alla violenza di genere

I Carabinieri della Stazione di Spinea hanno dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento e di contatto con l’ex compagna ed i suoi familiari, emessa dal Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di un uomo di Spinea per condotte violente nei confronti della donna.

Nei primi giorni del mese, la donna aveva trovato il coraggio di denunciare le aggressioni sia fisiche che verbali dell’ex compagno. L’episodio che “ha fatto traboccare il vaso” e ha spinto la donna a denunciare quanto accadeva da ormai due mesi, si è verificato quando l’uomo, dopo essersi introdotto di notte e con la forza in casa della donna, sferrando una spallata alla porta dell’abitazione, l’aveva raggiunta e afferrata con violenza. Con una mano le stringeva con forza il collo e con l’altra le bloccava la bocca con le dita, addirittura mordendola in viso per tenerla ferma. Nella circostanza la donna aveva perfino perso i sensi ma era poi riuscita a recuperare il suo telefono cellulare per chiedere aiuto. L’ex compagno, in quell’episodio di violenza, le aveva procurato lesioni per le quali la vittima è dovuta ricorrere a cure mediche immediate in pronto soccorso. L’aggressione veniva contornata da offese e minacce di morte rivolte alla donna.

Nelle informative dei carabinieri di Spinea si legge che la donna veniva offesa e minacciata quotidianamente dall’uomo che l’aveva portata in un vero e proprio stato di ansia e angoscia, costretta a cambiare le proprie abitudini di vita nel timore per la propria incolumità. Nei giorni dell’aggressione aveva inviato perfino alcuni video privati della donna ai genitori di lei, nel tentativo di screditarla.

L’attività d’indagine condotta a seguito della denuncia della donna, le dichiarazioni di testimoni, referti medici di pronto soccorso, hanno delineato sin da subito l’instabilità di carattere e la pericolosa aggressività dell’uomo che non aveva accettato la fine della loro relazione avvenuta nel mese di ottobre scorso.

La pericolosità dell’uomo è emersa anche da diversi avvicinamenti e tentativi di avvicinamento anche in forme inquietanti, ai loro figli minori. L’uomo infatti cercava di acquisire informazioni sulla donna e sui suoi orari e soprattutto sulle sue nuove eventuali frequentazioni.

I Carabinieri quindi, immediatamente attivati attraverso le procedure del cd. codice rosso hanno dato tempestiva comunicazione all’Autorità Giudiziaria di Venezia che ha emesso la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima ma anche a tutta una serie di luoghi di interesse della stessa e della propria famiglia, provvedimento che rappresenta solo il primo e più urgente limite. Gravi i reati contestati, dalla violazione di domicilio alle lesioni personali aggrevate, dalle minacce gravi alla diffusione illecita di immagini o video, il tutto aggravato dall’essere posto in essere nei confronti di persona con la quale si era intrattenuta una relazione. Il procedimento infatti seguirà il suo corso e l’Autorità giudiziaria, in base al comportamento e all’evolversi della situazione, potrebbe anche aggravarlo con misure maggiormente afflittive.

A pochi giorni dalla giornata internazionale contro la violenza di genere, i Carabinieri invitano a segnalare e denunciare. Il contrasto alla violenza di genere e l’ascolto delle vittime rappresenta per l’Arma una delle priorità istituzionali contrastata con ogni risorsa e mezzo messo a disposizione dalla legge.