Nella puntata precedente: Telma, gattina meticcia con un occhio solo, viene trovata malconcia, guercia e moccolosa da Lucrezia che decide di tenerla con sé e di portarla nella palestra nella quale lavora. È un palatennistavolo, la casa del ping pong, pieno di gente che rincorre palline tutto il giorno, veloce ed agile. Accudita e coccolata da tutti, Telma si riprende presto e si integra velocemente nella comunità del ping pong che, presto, diventa anche il suo sport. Ad allenarla ci pensa Mattia, il coach della squadra, che capisce subito di avere per le mani una stella…
“Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Fu questo il primo pensiero di Telma appena ebbe in mano pallina e racchetta. Circondata com’era dai piccoli campioni della serie A che si allenavano al palatennistavolo, veloci e precisi come missili nel lanciare top e controtop, si era fatta l’idea che bastassero agilità felina e voglia di giocare per diventare una sportiva. Macché! Le palline continuavano a passarle a destra e sinistra, ma nessuna finiva sulla sua racchetta! Mattia decise allora di metterla sotto. “Se vuoi davvero giocare – le disse- devi essere costante e infaticabile, altrimenti non ce la farai. Lo sport è una cosa seria, riservata a chi non rinuncia mai. Vedo nei tuoi occhi, pardon, nel tuo occhio, che il ping pong è la tua passione: sarà lei a guidarti e a farti superare la fatica”. Telma annuì e fu così che Mattia, a furia di allenamenti, le fece tremare le zampine! I risultati però si videro subito: ormai Telma era tutta muscoletti e masticava bene dritto, rovescio e battuta. Passava ore davanti al robot che le sparava colpi a tutta velocità, ora a destra ora a sinistra, ed ormai cominciava a prenderli sempre più spesso. Col top era ancora un po’ in difficoltà, ma ci stava lavorando sopra… La notte era il suo momento: a palestra vuota le palline erano tutte per lei! Ma giocare col robot non era così divertente… Da sola, men che meno: le toccava tirare la palla ed andarla a riprendere dal capo opposto guizzando rapida in ogni direzione! No, ci voleva una squadra… Ma dove trovare altri gatti con un po’ di voglia di giocare? Pensò allora di coinvolgere Tigre il Tigretto, il gatto zebrato che ogni tanto veniva in giardino per rubarle il cibo dalla ciottola. Gli propose un baratto: ciottola condivisa in cambio di prestazioni atletiche. Tigre, noto goloso e cicciottello del quartiere, mostrò subito un grande interesse per la proposta che, tra l’altro, gli offriva l’occasione per rimettersi in forma in vista dell’estate. Allenato da Telma, scoprì di essere un ottimo atleta, dalle innate doti di pongista ( il giocatore di ping pong): era agile e scattante, correva veloce e centrava le palline con grande forza e precisione! Un vero portento! Anche a Mattia piacque subito questo nuovo sodalizio e decise che avrebbe trovato il tempo per allenare sia Telma che Tigre: erano proprio tenaci e assieme potevano arrivare lontano! Nacquero così una nuova amicizia ed una piccola squadra.