Il timoma è un tumore (solitamente benigno) che colpisce il timo, un organo di piccole dimensioni che si trova nel torace.

Parliamo di una patologia rara, che si manifesta perlopiù intorno ai 50 anni (anche se di fatto può colpire soggetti di età compresa tra 30 e 70 anni) e che quando diventa maligna può coinvolgere anche altre strutture limitrofe come, ad esempio, il polmone, lo sterno o il pericardio.

Timoma: le cause

Entrando nel dettaglio, il timoma si origina a partire dalle cellule epiteliali del timo e si classifica in quattro tipi:

  • midollare (o A): quando è composto da cellule che hanno una forma ovale e una morfologia ben differenziata;
  • B: quando le cellule epiteliali hanno una forma poligonale o rotonda;
  • AB: ha caratteristiche molto simili a quelle della forma A e presenta un’alta percentuale di linfociti
  • carcinoma o C: quando le cellule tumorali risultano poco differenziate.

Sintomi e diagnosi

Nella maggioranza dei casi il timoma è una neoplasia asintomatica. Tuttavia, quando le manifestazioni sintomatologiche sono presenti si può avvertire: debolezza muscolare, tosse, dolore al torace e difficoltà respiratorie.

Per giungere ad una diagnosi certa è necessario eseguire degli esami specifici. Lo specialista, dunque, potrà richiedere: radiografia del torace, tac, biopsia, risonanza magnetica ed eventuali analisi del sangue.

Terapia e cura

In caso di timoma, sia benigno che maligno, di solito si ricorre all’intervento chirurgico. La timectomia classica comporta un taglio in corrispondenza dello sterno per rimuovere il timo, mentre quella videotoracoscopica è una tecnica meno invasiva, ma si può applicare nel caso di tumori di piccole dimensioni.

Talvolta alla chirurgia vengono associate altre terapie come, ad esempio, la chemioterapia, la radioterapia e l’ormonoterapia. Sarà il medico ad indicare la cura più indicata in base alla casistica specifica.