Stefano Pesce - Foto

Il 18 maggio arriva nelle sale, Dentro le persone Fuori sul territorio, il film documentario, creato dagli studenti dell’Istituto Palladio, in collaborazione con Officine Veneto e con il patrocinio di Confindustria Veneto e Unindustria Treviso. Cinquantaquattro minuti di godibile visione cinematografica in tre cortometraggi intitolati “Una storia di vetro”, “El fosso che cria” e “Sulle ruote”.
Ne parliamo con Stefano Pesce, attore affermato che abbiamo apprezzato nel film LEONI di Pietro Parolin, fondatore di Officine Veneto e direttore artistico del progetto cinematografico.

Come nasce il progetto del film documentario Dentro le persone Fuori sul territorio?

Con la finalità di alfabetizzare all’arte del cinema il mondo del business, coinvolgendo aziende del territorio e facendo capire che il cinema nasce come fotografia della realtà e che si può influire sul reale attraverso il cinema, trasmettendo efficacemente il valore di un territorio come il nostro. Il futuro della competizione economica, oggi, non si gioca tra le singole aziende, ma tra i territori. Questa è la grande scommessa dei prossimi anni, quindi oggi più che mai, il cinema sta diventando lo strumento principe per raccontare il territorio all’estero e trasmettere valori ed emozioni. Lo spot non serve più, è un mero strumento commerciale privo di un’attività divulgativa a tutto tondo. Sempre più i grandi gruppi industriali hanno bisogno di raccontare se stessi con altre modalità, più ampie. Il cinema riesce a raccontare le persone, il loro ambiente, i sogni e le sofferenze dentro il proprio territorio. All’estero lo fanno in molti, qui lo vogliamo fare noi di Officine Veneto in maniera indipendente e sganciata dalla politica. La ricaduta sul territorio non è immediata, ma è un’attività culturale a medio lungo termine capace di dare, alle generazioni future, nuovi sbocchi occupazionali. Abbiamo, infatti, coinvolto in qualità di tutor dei ragazzi, professionisti del cinema, con sensibilità diverse, legati alla cultura di questo bellissimo territorio, che hanno portato l’esperienza di partecipazioni a Festival cinematografici internazionali e produzioni importanti con registi celebri per riuscire a realizzare e portare in sala questo film in meno di un anno. La scelta per i ragazzi è caduta sull’Istituto superiore Palladio di Treviso, arrivando a selezionare sei studenti con il progetto didattico (di 400 ore) di Scuola/lavoro e proponendo un progetto cinematografico vero, importante, che si proietterà nelle sale in tutto il Veneto. In contemporanea, abbiano iniziato una collaborazione con cinque studenti dell’Istituto Mazzotti per un project work di sceneggiatura per fiction, intesa in senso lato, non come serie televisiva.

Dove si sono indirizzate le tue scelte artistiche?

Come direttore artistico, ho scelto di girare tre diverse storie: un film che raccontasse un territorio naturale , un film che raccontasse una storia imprenditoriale artistico e un film che parlasse di un problema umano; sono nati, così, tre corti della durata di 16, 16 e 22 minuti per un totale di 54 minuti, che non hanno natura didattica, ma possiedono il livello e la sostanza di veri film, diffusi nel circuito cinematografico. Dallo studente alla proiezione: per noi era un format già collaudato in una precedente esperienza del 2015 e consisteva nel reclutare degli studenti di scuola superiore, affidarli a tutor professionisti, coinvolgere aziende come sponsor e in un’occasione cittadina, proiettare il prodotto cinematografico risultante da questa “filiera” virtuosa. In questo nuovo progetto abbiamo, però, voluto andare oltre, lavorando sulla qualità dei contenuti, della fotografia, del suono e del montaggio. Al cinema, la realtà si distilla nei valori più autentici, ha questa grandissima potenza. E questa terra, così bella, si presta a questa modalità di comunicazione

Come si sono comportati gli studenti?

I ragazzi, giovanissimi, inizialmente erano increduli di poter vivere una simile esperienza. Li abbiamo seguiti, pilotandoli con sicurezza e professionalità verso la creazione concreta del documentario, ma al tempo stesso erano liberi sul set, senza rete, e liberi nelle scelte di montaggio. Nel corso di sceneggiatura, invece, li abbiamo invitati ad esplorare con la scrittura un argomento familiare, conosciuto per poter mettere del proprio vissuto nella sceneggiatura.
Nei prossimi giorni continueremo a informarvi in SPECIALE CINEMA su tutti gli aspetti di questo virtuoso progetto, ponte tra industria cinematografica, scuola e territorio nella Marca Trevigiana, con interviste agli studenti coinvolti, ai tutor, alle istituzioni e agli sponsor fino alla proiezione al Cinema Corso di Treviso il 18 maggio. (guarda, il videoinvito prodotto dai 6 giovani studenti, protagonisti e registi, del Palladio)

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Ma quali sono i TEMI espressi nel film documentario Dentro le persone Fuori sul territorio?
Lo svelerà Stefano Pesce, direttore artistico, nella prossima intervista, a breve online…

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Alessandra Fraschini