Raccolti grazie alla vendita della pagnotta “L’abbraccio” creata per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne

 

L’abbraccio della pagnotta sfornata dai negozi aderenti al Gruppo provinciale panificatori di Confcommercio in occasione del 25 novembre (giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne) è ora diventato un contributo economico di 2500 euro donato ai 5 centri antiviolenza afferenti al territorio dell’ Aulss2 Marca Trevigiana (Centro antiviolenza “Nilde” a Castelfranco Veneto, Centro antiviolenza “Stella Antares” a Montebelluna, Centro antiviolenza “Telefono Rosa” a Treviso, “Centro antiviolenza donne libere” a Quinto di Treviso, Centro antiviolenza di Vittorio Veneto a Vittorio Veneto).

La consegna simbolica è avvenuta nei giorni scorsi presso la sede mandamentale di Ascom- Confcommercio di Castelfranco Veneto, da parte di Claudia Vedelago (vicepresidente) e Mario Boccanegra (vicepresidente vicario) e Fabio Marcolin, segretario provinciale, alla dr.ssa Catia Morellato, medica del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Montebelluna, referente aziendale per la violenza contro le donne, componente del “Tavolo di coordinamento regionale per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne” nonché promotrice di importanti progetti sociali e formativi volti alla prevenzione della violenza, da tempo impegnata nell’attuazione del “codice rosa”, percorso virtuoso di presa in carico delle donne vittime di violenza domestica e di genere e dei minori che spesso le accompagnano, e che viene applicato in tutti i pronto soccorso dell’ Aulss 2 Marca Trevigiana.

“Per noi panificatori – hanno sottolineato Claudia Vedelago e Mario Boccanegra – “è motivo di soddisfazione proseguire, nei nostri punti vendita, con progetti di sensibilizzazione su tematiche così importanti come la lotta alla violenza. Siamo impegnati da anni in queste azioni: il nostro slogan “sbricioliamo la violenza” ricorre quotidianamente nei sacchetti del pane e ormai è conosciuto da gran parte della popolazione. I nostri forni sono dei luoghi inclusivi, inseriti nei contesti urbani e territoriali, in cui prevale il dialogo ed il rapporto di fiducia. Spesso, proprio per il nostro essere in prima linea, intercettiamo casi di disagio, maltrattamenti, violenze famigliari: il poter segnalare il numero 1522 o dare una prima indicazione è già un passo verso la prevenzione. Per il prossimo anno intendiamo coinvolgere un numero sempre maggiore di panificatori”.

Il progetto ha trovato pieno appoggio e sostegno dall’Azienda Sanitaria ed è stato proposto e seguito dalla dottoressa Catia Morellato: “Non posso che ringraziare i panificatori per il contributo e per l’opera di sensibilizzazione portata avanti nei negozi. C’è ancora molto bisogno di educazione e di formazione, a tutti i livelli, a partire dalle scuole. La violenza di genere è purtroppo strutturale nella nostra società: basta pensare che i vari Pronto soccorsi dell’Azienda registrano circa 600 casi all’anno di donne vittime di violenza, per questo la prevenzione e la formazione hanno un grande valore. La violenza agìta dagli uomini contro le donne può essere di vati tipi: fisica, psicologica, sessuale, economica, passando per lo stalking fino al femminicidio, assume tante sfaccettature, si svolge dentro o fuori le mura domestiche, e riguarda tutte le fasce sociali, anche quelle più elevate. Negli anni, grazie al finanziamento della Regione Veneto, sono stati formati circa 4000 operatori Sanitari che hanno imparato a riconoscere i campanelli d’allarme oltre ai segni e sintomi della violenza, soprattutto quella non dichiarata dalle donne al momento del loro accesso pronto soccorso. La violenza va prima di tutto intercettata, riconosciuta, trattata, arginata e questo si può fare grazie alla Rete che si è venuta a creare nel tempo tra Pronto soccorso, Centri antiviolenza, Forze dell’Ordine, ma anche grazie alla collaborazione tra Agenzie educative, imprese, cittadini, Comuni, Associazioni di categorie e volontariato, Gruppi Sindacali. I centri antiviolenza sono luoghi in cui si offre consulenza accogliendo le donne che hanno subito violenza, collaborano con le altre strutture delle Rete e contribuiscono al lavoro di prevenzione e di diffusione della conoscenza del fenomeno della violenza contro le donne. Sono gestiti da professioniste qualificate e finanziati sia da fondi pubblici che privati. Questo contributo economico derivato dall’iniziativa accolta dal gruppo panificatori è senza dubbio un segnale fondamentale dal punto di vista etico (dimostra che chiunque può fare qualcosa per abbattere la piaga della violenza domestica e di genere), ma è anche molto importante dal lato economico perché “accresce” la disponibilità economica dei centri che ne hanno sicuramente molto bisogno”

“Il nostro Gruppo” – conclude il Presidente Tiziano Bosco– “è da sempre attento alle persone e alla salute ed abbiamo nel DNA la cultura della prevenzione. Proseguiremo con nuovi progetti affiancando le Aziende sanitarie e collaborando anche con Terziario Donna, il gruppo delle imprese femminili sempre aderente a Confcommercio”.