Variante HIV: cosa sappiamo? L’AIDS è una malattia che colpisce il sistema immunitario, rendendolo più fragile ed incapace di rispondere adeguatamente alle infezioni.

Questa patologia è una complicazione derivante dal virus dell’immunodeficienza umana, chiamato HIV. Sono molti anni che gli esperti studiano questo patogeno, nel tentativo di apprendere il metodo per debellarlo: di recente, tuttavia, ne è emersa una nuova variante, più aggressiva e più trasmissibile.

Variante HIV: lo studio

I ricercatori dell’Università di Oxford hanno scoperto una nuova variante dell’HIV, denominata VB (sottotipo virulento B). Il virus è comparso per la prima volta in un centinaio di persone nei Paesi Bassi e si stima che possa essere in circolazione da circa 30 anni.

In un primo momento, i medici avevano individuato 17 sieropositivi la cui progressione verso l’AIDS era stata particolarmente veloce: tutti loro presentavano la nuova variante. E dal momento che la maggior parte dei pazienti proveniva dai Paesi Bassi, è partita un’ampia indagine su un bacino di oltre 6.700 sieropositivi di quella nazionalità.

In questo modo, i ricercatori hanno individuato altre 92 persone colpite dalla VB. Analizzando a fondo il genoma virale di questa variante, i ricercatori hanno dedotto che sia comparsa verso la fine degli anni ’80 nei Paesi Bassi e che la sua diffusione sia rallentata nel corso degli ultimi 10 anni.

Variante: le caratteristiche

Dagli studi è emerso che la carica virale sia dalle 3,5 alle 5,5 volte maggiore rispetto all’HIV-1. Ma non solo: è ben 2 volte più veloce nell’indebolire il sistema immunitario, motivo per cui l’insorgere dell’AIDS è più rapido.

Nonostante la variante VB sia più aggressiva e più trasmissibile, anch’essa reagisce bene alle terapie e i pazienti hanno la stessa sopravvivenza di chi è colpito dalla variante comune.