Il veterano e il debuttante. Le due facce trevigiane del Giro d’Italia. Al via da Pescara nella corsa rosa ci sono Andrea Vendrame (Ag2r) e Stefano Gandin (Corratec). Il corridore di Santa Lucia di Piave è ormai alla sua sesta presenza al Giro d’Italia, tutte edizioni corse sempre con spavalderia, grinta e regalando tante emozioni. Soprattutto quando Vendrame vinse, con una lunga fuga la sua prima frazione rosa in Romagna, a Bagni di Romagna, due anni fa. Andrea Vendrame è reduce dal Tour of the Alps e ci racconta di essere uscito dalla corsa a tappe trentino – tirolese in splendida forma. “Sto davvero bene, ho superato tutti i fastidi avuti a inizio stagione ma comunque in questi primi sei mesi di gare ho conquistato numerosi piazzamenti di rilevo. Che mi soddisfano. Se vi ricordate la gara di apertura della stagione italiana al Trofeo Laigueglia, vinta dal mio compagno di squadra, Nans Peters, sotto un diluvio universale e un freddo terribile con un vento che spazzava via. Sono arrivato secondo alle spalle di Nans e ancora mi brucia quel piazzamento in quanto dovevo difendere il suo attacco in solitaria, in faccia al gruppo. Mi manca ancora la vittoria ma conto di ottenerla in questo Giro d’Italia”. A quali tappe hai puntato? “Le sensazioni ripeto sono buone, la condizione sta migliorando, le prime due settimane del Giro sono nel mio obiettivo. Come target ho segnato due tappe: l’ottava da Terni a Fossombrone e la dodicesima da Seregno a Bergamo”. Però hai puntato ad una cosa in particolare: “Si la maglia ciclamino, ovvero la maglia a punti, un altro obiettivo che ho messo nel mio mirino, mi piacerebbe provarci. E poi arrivo nel mio Veneto, con le tappe che ovviamente amo di più. Quella in particolare con il passaggio sul Cansiglio che è il mio luogo quotidiano di allenamento. La tappa di Caorle sarà anche l’ultimo banco di prova per i velocisti e i passisti veloci. Ci proverò anche in quella. Sarà poi emozionante partire da Oderzo dove ho tanti amici”. Dal veterano al debuttante, Stefano Gandin, marenese che Sacha Modolo. Una storia ciclistica tutta trevigiana dal Pedale Marenese dai giovanissimi agli allievi, poi il passaggio allo Spercenigo nella categoria juniores. Tra i dilettanti alla Marchiol poi Coppi Gazzera e il passaggio alla Delio Gallina, e poi ancora in Zalf. Due anni nella continental della Corratec diventata ora professional: “Non ho mai vinto tanto, sono passato tardi come età, adesso i corridori passano nelle world tour già da junior. Diciamo che ho fatto una lunga gavetta nel ciclismo, pedalo da vent’anni e amo quello che è diventato il mio lavoro. Non sarà facile affrontare tre settimane di corsa e lottare al fianco di grandi campioni ma negli anni ho saputo soffrire in sella alla bicicletta quindi sono temprato”. Cisa ti aspetti da questo Giro d’Italia edizione numero 106?: “La tappa di Caorle è quella diciamo più adatta a me – sorride Stefano Gandin -. Per velocisti o comunque passisti veloci. In questi anni però ho saputo tenere bene anche sulle salite lunghe. Ho conquistato al Giro di Sicilia lo scorso anno la maglia verde dei Gpm: insomma mi difendo bene ormai su tutti i percorsi. Anche le due vittorie ottenute in Venezuela mi hanno dato morale. Per questo Giro saremo tutti per Valerio Conti. Non so come reagirà il mio fisico dopo tre settimane di gara ma sarà comunque un bel banco di prova e una grande emozione per me e per tutti quelli che mi hanno sempre sostenuto in questa lunga carriera in sella alla bicicletta”. E Stefano Gandin (Corratec) ha mantenuto subito le promesse e nella prima tappa in linea che partiva da Teramo a Marina di San Salvo è stato autore di una lunghissima fuga.