Antonio Candela ©Andrea Pattaro/Vision
Antonio Candela ©Andrea Pattaro/Vision

Oggi Antonio Candela, difensore del Venezia FC , ha incontrato la stampa in videoconferenza. Ecco le sue dichiarazioni.

Antonio, per prima cosa: che cosa è cambiato dall’arrivo del nuovo allenatore, mister Vanoli, e del suo staff? E come ti sei trovato a dialogare in campo con Crnigoj? 

“Sicuramente è un po’ cambiata la mentalità della squadra, c’è voglia di stare sul pezzo per tutti i 90 minuti. Con Grnigoj mi sono trovato bene, è un giocatore di spinta, di gamba”.

E’ cambiato molto anche il supporto da parte della tifoseria: prima erano delusi, ora hanno percepito il cambiamento in positivo della situazione. 

“Anche i risultati in casa ci hanno aiutato a riavvicinare i tifosi, è quel tassello che ci mancava e ci ha permesso di risalire in classifica. Aspettiamo i tifosi numerosi allo stadio,  affinché ci vengano a sostenere anche nei momenti difficili”.

Rispetto a quando hai esordito in serie cadetta, quante e qual cose sono cambiate?

“Le prime volte che ho giocato in B ero ancora più giovane di adesso, ero praticamente un esordiente. Poi gli anni passati, nonché un po’ di gavetta, mi hanno permesso di migliorare in diversi aspetti; c’è da migliorare ancora molto, ma sicuramente mi sento più pronto”.

Come squadra, state recuperando anche tanti palloni persi, rispetto all’inizio.

“E’ anche questa una delle statistiche che ci mancavano. Eravamo tra gli ultimi della serie B, in tal senso. Ci siamo allenati tantissimo anche sul recupero delle palle perse, molti goal sono nati proprio su palle recuperate”.

Siete cresciuti tanto anche a livello fisico, con il nuovo mister e il suo preparatore atletico, perché anche nei minuti di recupero pressate gli avversari.

“Ogni preparatore ha il suo modo di lavorare. Magari prima partivamo forte, poi nella ripresa tendevamo a calare, adesso spingiamo anche nel secondo tempo, grazie anche a chi subentra in corso gara, che è sempre pronto a dire la sua”.

Dal punto di vista mentale che cos’è cambiato? Si vede una base di squadra, e chi entra sa perfettamente che cosa deve fare. Dove sta battendo il chiodo Vanoli?

“Ogni giorno lavoriamo sia fisicamente che sull’aspetto mentale, perché il mister ci ha messi in faccia alla realtà. Il rischio di scendere di categoria era molto elevato. Siamo così cambiati mentalmente e ci siamo detti: “Ci diamo una svegliata e risaliamo”. E così è successo. Però in serie B bastano poche sconfitte per riscendere, quindi non dobbiamo rilassarci, abbiamo pur sempre pochi punti dalle ultime”.

Lunedì andate a Perugia. Non c’è il rischio di passare da tanta delusione a troppa euforia?

“No anzi, affrontiamo una diretta concorrente e non è che, perché sono ultimi in classifica, sarà una partita facile, al contrario. Cercheremo di portare dei punti a casa. Può essere sia un rischio che un’occasione”. 

Come stai vedendo il campionato cadetto? E le possibilità di salvezza?

“E’ molto tosto, non puoi mai rilassarti, sono tutte partite equilibrate, devi sempre stare sul pezzo. La quota salvezza è alta, sopra i 40 punti ci siamo prefissati di fare un tot di punti per il girone di andata”.

Il mister ti dà consigli particolari, facendoti porre obiettivi di crescita?

“A noi esterni dà diversi consigli, perché era il suo ruolo da giocatore, quindi ci “martella” abbastanza. Lo senti il fatto di giocare in quella che era la sua fascia, ma lo fa proprio perché ci tiene. La posizione del corpo, il movimento, dare palla e andare: Questi sono i consigli che ci dà”.