L’esultanza di Paolo Zanetti
L’esultanza di Paolo Zanetti

Queste le dichiarazioni di mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, alla vigilia del match di Coppa Italia contro il Frosinone.
“Domani inizia la stagione, la prima partita ufficiale. Finalmente anche, direi, perché credo che abbiamo bisogno di sentire questa sensazione, questa pressione che il risultato conta, perché chiaramente la condizione psicologica è diversa. Anche se, devo dire che ho battuto molto su questo tasto e le amichevoli che abbiamo fatto in Olanda le abbiamo prese come se fossero già delle partite ufficiali, altrimenti avremmo rischiato delle figure importanti perché abbiamo comunque affrontato squadre di un certo livello. Per domani diciamo che siamo abbastanza avanti, quindi sicuramente passare il turno è un nostro obiettivo, anzi: deve essere nostro obiettivo, perché la competizione è importante, inoltre, rispetto agli altri anni, ho visto anche una visibilità diversa, visto che trasmessa sulle reti nazionali. E questo è un segnale chiaro di interesse attorno a questa competizione. E noi assolutamente vogliamo fare bella figura”.
Quest’anno come si sta preparando ad affrontare la stagione, anche dal punto di vista psicologico?
“Con la massima determinazione, con la massima rabbia, come sempre, nel senso che io personalmente, in queste situazioni, tiro fuori tutto me stesso, perché mi piace stupire, mi piace fare di tutto per smentire chi, come l’anno scorso, ci dava per ultimi; inoltre mi piace costruire qualcosa, con dei ragazzi che hanno sicuramente motivazioni infinite, sia il gruppo che è rimasto che i ragazzi nuovi che abbiamo preso. Noi non abbiamo un budget illimitato, per poter andare a ragionare su campioni, però contiamo su altre cose: sulla vita di squadra, sulla mentalità, sull’organizzazione, sull’aggressività, sull’aspetto tattico, tutte cose che abbiamo già dimostrato di poter fare e  così possiamo colmare il gap che abbiamo rispetto ad altre squadre. Perché obiettivamente questa è la realtà: non dobbiamo pensare di andare a fare la guerra, contro chi ha le bombe nucleari, con le cerbottane, sarebbe un obiettivo irraggiungibile altrimenti. Ma per quanto riguarda la mentalità, io batto sempre lì, perché l’anno scorso l’ho fatto. Non ho cambiato il mio modo di essere, perché ho la fortuna di avere un gruppo storico che, oltretutto, mi sta dando una grossissima mano con i ragazzi nuovi, mi sta aiutando ad inserirli nel gruppo. Inoltre, sin dalle amichevoli in Olanda, non ho visto la squadra in difficoltà, anzi: ha saputo difendersi da squadra, ha saputo reagire sempre da squadra. E’ un lavoro certamente non facile, per me, ma allo stesso tempo è molto affascinante, perché si parla di lingue differenti, di culture diverse. I ragazzi ci sono, mi seguono e sono sicuro che arriveremo con le nostre armi e ci giocheremo le nostre carte per raggiungere l’obiettivo, a partire da domani”.
Per quanto riguarda l’adrenalina, quale percezione avete, visto anche il periodo in cui ci sono state delle contestazioni?
“Queste sono, chiaramente, questioni che, fortunatamente, sono lontane da quella che è la questione tecnica, quindi quello che ci interessa è che i nostri tifosi sappiano che  abbiamo estremo bisogno del loro supporto. Questo è quello che mi sento di dire, al di là delle problematiche societarie, al di là delle questioni che possono essere più o meno condivisibili, ma ripeto questi sono altri discorsi. Penso piuttosto che il legame che si è creato tra questa squadra e la gente, che poi sono le persone che hanno a cuore la nostra squadra, siano la nostra arma in più, la nostra benzina; quello che si è creato fra di noi credo che sia un qualcosa che non dobbiamo assolutamente disperdere, perché era, probabilmente, qualcosa che si era un po’ rotto negli ultimi anni, a causa dei fallimenti e di tante altre situazioni, L’anno scorso l’obiettivo era quello di riavvicinare la squadra alla città, e credo che sia stato ampiamente raggiunto, al di là del fatto che poi ci siamo andati, in serie A, perché per tutto l’anno abbiamo sentito, sia io che i giocatori, questo legame, questa vicinanza. Certo, ci aspetta un campionato pieno di insidie, quindi le difficoltà saranno maggiori perché andiamo a scalare una sorta di Everest, quindi come non mai le componenti devono essere unite, lo abbiamo già visto l’anno scorso. Pertanto, io ci tengo tantissimo a questa che per noi è una grande risorsa, e da parte nostra faremo sempre di tutto, sul campo, per mantenerla, promettendo che la squadra uscirà sempre dal campo con la maglia sudata, e soprattutto fare una squadra degna di quello che è il nome di Venezia. Per quello che riguarda la mentalità, ritengo che i nostri tifosi saranno sempre pronti a stare vicino alla squadra, anche nelle difficoltà”.
Quanto potrà incidere questo caldo anomalo sulle prestazioni dei ragazzi, anche se chiaramente non può essere un alibi?
“No, non deve esserlo. Già ci siamo assolutamente abituati, perché ci stiamo allenando tutti i giorni in un caldo infernale, e credo che sia giusto che sia così, perché siamo chiamati a giocare col freddo importante, anche con il caldo importante, e con la pioggia e con la neve, feste o non feste che siano, quindi dobbiamo abituarci a giocare adesso tutti i tipi di condizione”.
Parlando dei singoli: come stanno Sigurdsson, Caldara e Okereke, recentemente arrivati?
“Caldara, al pari degli altri, è un giocatore di livello alto, che ci darà una grossissima mano, che porta la sua qualità e il suo spessore al nostro gruppo. Inoltre è molto rapido, molto veloce tecnicamente, un calciatore valido, anche lui sicuramente è un profilo di ottimo livello, anche perché viene da una realtà di livello internazionale. E’ abile per giocare domani, quindi posso scegliere se impiegarlo. Okereke lo vedo come un jolly d’attacco perché può tranquillamente giocare sia da seconda punta che da prima punta: ha profondità e in carriera, ho guardato tutte le partite che ha giocato, ha spaziato molto negli anni. E’ stato prezioso il fatto di arrivare a prendere un giocatore del genere, perché mi dà ampia scelta, è un giocatore molto veloce con proprietà tecniche. Per quanto riguarda la gara di domani, però, Okereke al momento non è “abile”, ma solo per questioni burocratiche, quindi non è della partita, altrimenti avrebbe giocato. Sigurdsson è reduce da uno stiramento del collaterale, e negli ultimi due mesi della passata stagione è stato fuori per infortunio, quindi è da recuperare totalmente; la settimana scorsa si è allenato a parte, mentre questa settimana era abile quindi è convocato per la partita, anche se piano piano ha bisogno un po’ più di tempo per recuperare. Lo vorrei impiegare a partita in corso, vedremo”.
Ebuehi come si sta inserendo?
“L’ho visto in crescita; credo che sia caratterialmente timido, ora lo conosco un po’ meglio, ma è normale: ogni ragazzo ha la sua sfaccettatura, il suo carattere, i suoi tempi di inserimento. Nelle prime due settimane lo vedevo molto silenzioso, cercava di capire bene l’ambiente, ma da una settimana a questa parte l’ho visto in miglioramento, in rampa di lancio, lo vedo più sciolto. D’altronde viene da un altro campionato. Probabilmente, all’inizio era quello un po’ più indietro, ora invece mi sento di dire che sono molto contento, perché l’ho visto in settimana spingere, andare oltre quello che è il minimo, perché da lui ci si aspetta che faccia più del dell’ordinario, e lo ha capito, e spero che lo dimostri domani sera”.
Chi potrà essere della gara e chi sicuramente no?
“Vacca sarà convocato, Aramu ci sarà, mentre come indisponibili abbiamo Okereke, Lezzerini, Busio, Ala-Myllymaki. Karlsson, invece, è sul punto di partenza”.
Il Frosinone che tipo di squadra è, quest’anno?
“Credo che tra noi e il Frosinone, in questo momento, ci sia solo la categoria di mezzo. Voglio essere onesto: in questa situazione non c’è tanta differenza, e poi sarà il campo a dimostrare questo. Basti pensare che, fino a due mesi fa, eravamo là a combattere con loro, ed erano una delle squadre che ci ha messo in assoluto più in difficoltà. Inoltre si sono rinforzati, hanno un ottimo allenatore. Sarà una partita equilibrata, siamo chiamati a fare di tutto per passare questo turno. Andremo ad incontrare una squadra forte, una squadra con un potenziale, con un organico, con individualità, che punta alla promozione. Noi siamo una squadra che deve lottare per salvarsi, in serie A. Questo non significa assolutamente mettere le mani avanti,  non volere quello che è la nostra idea  di gioco, ma voglio vedere dei passi avanti, perché dobbiamo preparare la nostra guerra che inizierà sabato prossimo contro il Napoli”.