Paolo Zanetti in conference-call
Paolo Zanetti in conference-call

Alla vigilia del turno infrasettimanale della serie B, mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, ha incontrato la stampa in conference-call per parlare della gara al Penzo contro la Reggiana.
Innanzitutto mister: immaginiamo che, a pochi giorni dalla gara precedente in casa dell’Empoli, domani qualcuno riprenderà fiato.
“Sinceramente ho le idee abbastanza chiare, tuttavia devo per forza aspettare domattina per capire le reali condizioni fisiche, perché quella di venerdì sera è stata una partita molto dispendiosa, dal punto di vista sia fisico che mentale. quindi probabilmente qualche forza fresca bisognerà metterla in campo. Quindi lascio comunque le valutazioni per domani, come detto, però sono improntato sicuramente a fare valutazioni diverse per una questione di energie”.
A riguardo: abbiamo visto, contro l’Empoli, l’uscita anticipata di Mazzocchi, che è stato se non il migliore, sicuramente uno dei migliori in campo, a parte il goal: è uscito veramente stremato.
“In realtà aveva sentito una contrattura al polpaccio e si è fermato subito, ma oggi si  allenato, quindi sarà sicuramente della partita. E’ stata un’avvisaglia, bravo lui a fermarsi per tempo”.
Chi invece non sarà della partita, a parte i “soliti noti”?
“Rientrerà Maleh dalla squalifica, poi ci sono alcune situazioni al limite ma speriamo di recuperarle senza problemi”.
Anche Dezi ha accusato crampi ad Empoli?
“Sì, ma penso sia normale, per un giocatore che gli ultimi sei mesi praticamente non ha mai giocato la partita dall’inizio. Quindi, lui sta crescendo in allenamento, sta crescendo anche giocando sempre di più; era assolutamente prevedibile che non finisse la partita, va detto non per alibi ma mancavano Maleh e Crnigoj, più gli altri che sono stati alle prese con il Covid ed ora stanno recuperando. in quel momento, visto il tipo di partita, ho dovuto sacrificare Aramu e fargli fare la mezzala. Poi Bjarkason si allena con noi da un po’, ma non lo vedo ancora al top, e per il tipo di partita che era, con ritmi del genere, era un po’ difficile pensare di impiegarlo”.
Forte invece come sta?
“Penso e spero che la fascite plantare sia alle spalle, nel senso che dopo questa gara non abbia avuto contraccolpi. Ieri si è presentato all’allenamento bene, sereno, e questo mi fa pensare in meglio”.
Parlando dei prossimi avversari: la Reggiana è una delle squadre che, nel girone di ritorno, ha un po’ cambiato il passo.
“Si è molto rinforzata sul mercato, con giocatori di alto livello; ha cambiato sistema di gioco, nonché modo di giocare, ha preso coraggio e nel girone di ritorno sta facendo molto  bene. Sarà una partita difficile, come ci aspettiamo che sia e come sono sempre tutte le partite; però loro sono una squadra che sa mettere in difficoltà l’avversario, che pratica  un  calcio molto intenso,  però poi riescono poi a ripartire con un grande qualità, e sanno far male, quindi dovremo essere molto attenti. Anche per questo, secondo me, contro una squadra che fa dell’intensità la sua forza, l’aspetto fisico diventa importante: sarà una  partita dove l’agonismo e l’energia non sono sulle gambe ma anche nella testa, bisognerà essere al 100%. Ma detto questo, come sempre noi dobbiamo cercare di lavorare su di noi, perché dobbiamo assolutamente mettere in campo una prestazione di alto livello per continuare ad avere continuità di risultati”.
Nel girone di ritorno è positivo il fatto che nelle parti alte della classifica ci siano stati molti pareggi?
“Come sempre, come in tutti gli anni il giorno di ritorno è un altro campionato, questo perché molte squadre, soprattutto quelle che si trovavano nelle parti basse della graduatoria, si sono rinforzate e quindi poi i valori poi, si allineano, e diventano delle partite equilibrate. Il campionato si è riequilibrato ed è per questo che la continuità di risultati e soprattutto di  vittorie diventa determinante, perché vincere è difficile in questo campionato, è dura contro tutti, ed i risultati sono tutt’altro che scontati. Siamo alla ricerca costante delle vittorie, perché sono loro che ti fanno fare il salto in classifica. In virtù di questo siamo proiettati sempre con questa mentalità, e anche la prossima partita sappiamo che per vincere dovremo tirar fuori il massimo di quello che sappiamo fare, quindi sempre la testa sull’attenti, sempre però con l’obiettivo di portare a casa il risultato pieno”.
La sua è una squadra intelligente, camaleontica, umile, ed ha la capacità tattica nel leggere le partite anche durante il loro svolgimento. E’ d’accordo?
“Diciamo che, soprattutto nella lettura delle partite, e non parlo nella lettura mia ma nella lettura dei ragazzi, siamo molto migliorati nell’interpretazione della gara; eravamo stati un po’ ingenui secondo me nella prima parte del campionato, in quella  fase in cui cioè abbiamo lasciato giù dei punti , nonostante le buone prestazioni. Tutto nasce non da me ma dai miei giocatori, nel senso che un tecnico può dire tante cose, può portare un’idea, può fare tanti discorsi, ma la ricettività che hanno i giocatori diventa determinante. La crescita  di questa  squadra sta in questo: abbiamo sempre cercato di portare a casa, anche da una sconfitta, qualcosa per farci crescere. E quindi questo tipo di mentalità porta, a mio avviso, a far crescere una squadra a lungo termine; non siamo sicuramente una squadra che non sbaglia niente, che non ha i suoi momenti, anzi abbiamo i nostri difetti, ma proprio sui nostri difetti secondo me ci stiamo lavorando bene, soprattutto senza scoprirli contro squadre che sono più forti di noi, e questo fa parte dell’umiltà, senza la quale avremmo perso ad Empoli. La crescita nasce anche dal fatto che se andiamo sotto riusciamo a ribaltarla, e questo è segno di carattere e di saper andare oltre le difficoltà, che possono sempre nascere. Quindi per camaleontico intendo questo: al di là  dell’aspetto tattico, riusciamo a stare mentalmente dentro al tipo di partita che abbiamo davanti”.
Mazzocchi ha il corridoio di destra libero e piò andare in fondo, e Fiordilino riesce a segnare, oltre a fare sia l’interno che l’esterno di centrocampo. Il che indica che i giocatori riescono a tirar fuori il meglio di sé.
“Sono due situazioni distinte. Mazzocchi, secondo me, ce l’ha proprio come caratteristica,  perché essendo esterno d’altro è abituato a puntare l’uomo. Nella parte sinistra ci sarebbe da lavorare di più di “catena”. Voglio dire che abbiamo delle soluzioni diverse a destra e a sinistra. Fiordilino è trasformato, come trasportazione del ruolo, primo perché ha ha una capacità di resistenza e di corsa altissima, ha una capacità tattica, di stare in campo, di altissimo livello. inoltre ha delle doti di inserimento che lui pensava di non avere, ma sono date dal fatto che ha tantissima volontà di arrivarci, e quindi quello diventa determinante, perché è vero che è una dote innata, però anche secondo me c’è molta volontà di fare la strada per andarci e di farla con continuità. Senza togliergli la sua capacità di essere duttile in mezzo al campo. Ha riscoperto il suo ruolo, il che è un merito perché lo vedo felice e gli piace, ma è proprio diversa l’interpretazione”.
Anche Vacca, anche se la sua stagione è finita, è cambiato.
“L’avevo già allenato, e conosco perfettamente le sue qualità: per me, nel gioco corto, in B ce ne sono pochi come lui, senza dubbio: non ho visto ad oggi e giocatori dimostrare le cose che ci ha fatto vedere Antonio.  Vede le cose come nessuno, inoltre aveva messo dentro una fase di non possesso e di spirito importantissima, ha intercettato moltissimi palloni, quindi anche lui è cresciuto. E’ normale che i giocatori abbiano bisogno di fiducia e di sentire che l’allenatore creda in loro . Vacca si è ritagliato insomma uno spazio da protagonista proprio nel momento che ci pensava che non fosse dentro al progetto e questa è la realtà”.
Il fatto di avere due gare consecutive in casa può essere un’opportunità?
“Lo è, ma devo dire che i nostri numeri in casa e in trasferta non sono così lontani. Va detto comunque che, mentalmente, essendo il Penzo la nostra casa, la casa dei nostri tifosi, non mi piace pareggiare, figuriamoci perdere. Quindi è, sicuramente, un’occasione per stabilizzarci in una parte importante della classifica, perché poi dopo avremo degli scontri diretti; è un’occasione per allungare. Chiaro che l’assenza di tifosi si fa sentire, perché sappiamo che ci tengono che noi facciamo bene in casa. Ovviamente anche se non ci alleniamo al Penzo, giochiamo comunque molte partite, è casa nostra ripeto, abbiamo molti punti di riferimento, però sinceramente la spinta in più te la dà la gente, i tifosi, ti danno cioè la sensazione che dietro di te c’è un pubblico che ti spinge a vincere la partita,  che magari fuori casa non c’è o c’è, ma è molto meno. Sicuramente un fattore campo, tecnicamente parlando c’è, ma è fine a sé stesso, ma se parliamo di emozioni, è un’altra cosa, pensando al pubblico”.
Potrebbe esserci un avvicendamento in porta?
“Non sono ancora maturi i tempi. Anche se Niki sta crescendo, sta lavorando, quindi penso che tra un po’ si giocherà il posto con Pomini”.