Queste le dichiarazioni di mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, alla vigilia del match in casa contro il Torino.
Mister innanzitutto, per la prima volta torna a Torino da ex, squadra dove ha lasciato un ricordo molto bello.
“Sicuramente sarà bello rincontrare, da allenatore, una piazza dove sono stato quattro anni. Colori che, per chi li indossa, sa che cosa significano. Ma le mie emozioni personali non contano nulla, contano i punti e la prestazione della squadra. Il Toro è in salute, ha cambiato marcia, col nuovo allenatore. E’ una squadra agonistica, fisica, che gioca duelli a tutto campo, nonostante ciò subisce pochissimo ed attacca con grande rabbia. e noi dovremo avere più fame e rabbia di loro, perché siamo alla costante ricerca di punti. Sta mancando, da parte nostra, la pericolosità. Dobbiamo essere più aggressivi. Nel percorso abbiamo per prima cosa dato una fisionomia alla squadra , che avevamo un po’ smarrito, poi questo equilibrio adesso è più chiaro. Ancora a d’oggi ho qualche dubbio di formazione perché ho visto i ragazzi stanchi. Per reggere fino al 70esimo col Milan significa aver lavorato tantissimo. Questa sera allenamento al Penzo per poter dare più spazio possibile. Non possiamo permetterci giocatori al 50 per cento. Abbiamo cercato di capire quello che abbiamo fatto di buono e dove possiamo migliorare. Siamo alla ricerca di tante cose di un potenziale che spero non abbiamo espresso, perché vuol dire che abbiamo margine”.
Qualche sorpresa di recupero?
”Fuori Haps, Sigurdsson, Lezzerini, Millymaki, recuperati Fiordilino e Ampadu”.
Aramu come sta?
Aramu sta bene, penso che anche per lui sarà una partita importante, col Torino, ma anche per lui dovrò fare valutazioni diverse dalle emozioni del passato”.
Come valuta il Torino dal punto di vista tecnico-tattico?
“Se si guardano i numeri del Toro, ci si spaventa un po’, in tutte le caselle, perché stanno esprimendo un calcio intenso, di qualità e di tenuta nell’arco della partita. A parte situazioni dove sono calati, all’inizio erano più contratti ma adesso stanno esplodendo. Meritano la classifica che hanno, hanno valori, ricambi, giocatori adatti al modulo dell’allenatore, inutile incensare la bravura degli altri, noi dobbiamo pensare a noi. Non deve succedere che il Toro sia più affamato di noi, poi il campo dirà quel che sarà. E’ arrivato il momento che anche noi dobbiamo tirar fuori individualità, colpi, giocate, fuori dal cilindro, perché le altre gare della A sono equilibrate ma c’è sempre qualcosa che accende. Dobbiamo tirare più in porta, spesso ci arriviamo ma sbagliamo l’ultimo passaggio, il che ci fa sembrare nei numeri poco incisivi. Dobbiamo alzare la qualità negli ultimi 25-30 metri. Altrimenti vien difficile ritenere che possiamo impensierire l’avversario. Inoltre, se loro ti vengono a prendere, o getti la palla lunga oppure giochi in velocità e non dai punti di riferimento, in zona di costruzione. L’avversario gioca su di te e punta a farti sbagliare, ad aggredirti molto alto. I duelli che vanno vinti sono quelli offensivi. Poi ci si potrebbero aprire moltissime soluzioni su campo aperto”.
Diceva che recuperate Fiordilino, potrebbe essere quindi della partita?
“Fiordilino non so quanti minuti abbia di tenuta. E’ un giocatore fondamentale ma è stato otto giorni immobile con il gesso. Fino alla fine però lo considero”.
A centrocampo quindi come potrebbe essere impostato il match?“Non possiamo metterla sulla fisicità a centrocampo: abbiamo centrocampisti tecnici, specie Vacca e Busio, che abbinano tecnica a contrasto. Spero che Ampadu possa darci qualcosa da questo punto di vista. Ha posizione, fisicità, contrasto, gioca semplice, può darci una mano a centrocampo, dove lo sto provando. Si candida a gara in corso ad un certo tipo di ragionamento”.
Globalmente parlando, non si può dire che l’aggressività vi ma ci, lo avete dimostrato per esempio ad Empoli. Che cosa si può fare per renderla una costante?
“L’aggressività per me non è mai mancata in realtà, manca intanto la pericolosità offensiva, perché per vincere bisogna fare goal. L’anno scorso eravamo la squadra che creava più occasioni, quest’anno siamo bassi sotto questo profilo. Per come ci stiamo comportando in fase difensiva stiamo concedendo il giusto, nella media della serie A. L’aggressività che ci manca, semmai, è quando abbiamo la palla noi, per andare a fare male all’avversario. quando ce l’abbiamo noi non riusciamo ad andare a concludere. Dobbiamo essere cinici rispetto a quello che andiamo a costruire, fermo restando che non dobbiamo prendere goal”.
Johnsen come lo vede?
“La strada per lui è l’allenamento, l’anno scorso potenzialmente avrebbe potuto fare almeno venti goal. Penso che in questo momento sa di gran lunga il nostro miglior giocatore, salta l’uomo, attacca lo spazio, ma gli manca la concretezza, l’incisività con goal ed assist. Quest’anno è una situazione nuova anche per lui. Si sta adattando bene per caratteristiche, normale che dobbiamo attendere qualche goal, da lui come da tutti. Nello specifico, Johnsen deve alzare la lucidità nelle scelte, negli ultimi trenta metri, altrimenti si ferma a dribbling e giocate ma rimane inconcludente”.
Quali e quanti saranno i convocati?
“Tutti, in totale 26”.